> FocusUnimore > numero 1 febbraio 2020

Viene considerata come la tecnologia più strategica del XXI secolo, tanto da essere stata paragonata, nella dichiarazione di cooperazione europea “AI for Europe” del 2018, all’elettricità nel XIX secolo. Si tratta dell’Intelligenza Artificiale (il cui acronimo è AI, dall’inglese Artificial Intelligence), la disciplina che da 70 anni è protagonista della ricerca mondiale in campo informatico, ma che solo nell’ultima decade ha ottenuto risultati davvero concreti, soprattutto in campi come il machine learning (l’apprendimento automatico), la computer vision (la visione artificiale) o il natural language processing (l’elaborazione del linguaggio naturale). 

I recenti progressi in questi settori e la disponibilità di una potenza di calcolo sempre maggiore hanno portato il diffondersi dell’AI ovunque, dai processi industriali alle complesse analisi economiche e sociali. 

L’Intelligenza Artificiale può essere, in sostanza, un potente strumento per aumentare le capacità umane (augmented intelligence) o per creare sistemi e robot autonomi e collaborativi e è quindi importante capirne le potenzialità, ma anche le dirette conseguenze nell’interazione uomo-macchina.

D’altro canto, la robotica sta trasformando positivamente il nostro modo di vivere e di lavorare, incrementando l’efficienza e la capacità di servizio e innalzando – in diversi casi – la soglia di sicurezza sul luogo di lavoro.

L’Italia da sempre si caratterizza come uno dei paesi di eccellenza per le pubblicazioni scientifiche sull’argomento e l’Università di Modena e Reggio Emilia in particolare, con il suo laboratorio AImageLab, che ha un’esperienza più che ventennale in questo campo, è diventata un punto di riferimento nazionale ed internazionale in questo ambito. 

I primi insegnamenti di AI sono stati introdotti da Unimore fin dal 1998, nel corso di Ingegneria Informatica, nello specifico sulla comprensione di immagini e il pattern recognition, una sotto-area dell’apprendimento automatico.

È nato allora, al Dipartimento di Ingegneria “Enzo Ferrari”, il gruppo di ricerca AImageLab, che oggi conta oltre 30 ricercatori – coordinati dai docenti Rita Cucchiara, Costantino Grana, Roberto Vezzani e Simone Calderara – ai quali si devono ricondurre risultati scientifici di eccellenza in diversi campi dell’AI.  

L’attività di AImageLab trova applicazione nei più svariati ambiti: da quello medico, contribuendo alla costituzione delle librerie europee di AI attraverso la diagnostica per immagini, alla sorveglianza e sicurezza, dal riconoscimento delle azioni umane all’automotive (con il laboratorio Red Vision, in collaborazione con Ferrari SpA), fino ai beni culturali (con i progetti attivi presso le Gallerie Estensi di Modena) e all’analisi di dati satellitari per la European Space Agency.

Per capire meglio come AImageLab sia potuta diventare l’eccellenza che è oggi è necessario fare un passo indietro.

I primi risultati ottenuti a livello internazionale dal gruppo di ricerca dell’Ateneo di Modena e Reggio Emilia sono stati nel campo della video-sorveglianza di persone e veicoli nelle smart city: nel 2003 il software Sakbot, targato Unimore, ha contribuito al monitoraggio, in collaborazione con l’Università della California, delle zone attorno allo stadio del super-bowl a San Diego (USA). 

Sullo stesso tema si è lavorato con la NATO, l’Organizzazione del Trattato del Nord Atlantico e con Israele, ma anche in progetti nazionali, europei e realizzando collaborazioni con aziende italiane e multinazionali. Una su tutte Facebook, che nel 2015 ha selezionato AImageLab tra i 15 laboratori di eccellenza in AI a livello mondiale; ma c’è anche un’importante collaborazione con Panasonic.

Arrivando a oggi, assai significativo è l’accordo siglato dal laboratorio AIIS – ”Artificial Intelligence and Intelligent Systems” del CINI, il Consorzio Nazionale Interuniversitario di Informatica, con Nvidia, l’azienda leader mondiale del visual computing, per la realizzazione del primo laboratorio in Italia Nvaitc – Nvidia AI Technology Center, proprio presso l’AImageLab.

Con un valore stimato nel prossimo triennio di due milioni di euro, questa collaborazione permetterà ai ricercatori di tutta Italia (sono più di mille quelli afferenti al Lab CINI-AIIS) di avere accesso alle più recenti tecnologie per lo sviluppo di Intelligenza Artificiale, di supportare la formazione di studenti in AI e la nascente comunità di Start-up AI italiane.

“Si tratta di un grande risultato di cui sono orgogliosa sia come responsabile di AImageLab, ma ancor di più come direttore del Lab nazionale AIIS – commenta la Prof.ssa Rita Cucchiara del Dipartimento di Ingegneria “Enzo Ferrari” –. Dopo aver lavorato parecchi mesi abbiamo trovato un accordo che permetterà all’accademia italiana di accelerare la sua ricerca scientifica in AI, grazie al contributo di NVIDIA. Avremo inoltre un supporto della multinazionale nel nuovo curriculum di AI Engineering per la formazione di ingegneri magistrali specializzati nei temi più promettenti dell’AI”.

La nascita del primo laboratorio congiunto NVAITC in Italia rientra nell’ambito delle attività dell’AI Academy Unimore, un insieme di iniziative che vengono promosse dal Centro Interdipartimentale di Ateneo Artificial Intelligence Research and innovation Center – AIRI (www.softech.unimore.it/), con sede presso il Tecnopolo di Modena, per avvicinare il mondo accademico a quello industriale attraverso attività di life-long learning, formazione sulle tematiche AI e incontri riservati alle aziende.

“La ricerca in AI è ancora agli inizi e ad AImageLab si vuole lavorare verso il future AI, centrato sull’uomo e sulla sua interazione con il mondo – conclude la Prof.ssa Cucchiara -. L’AI è un tema vasto e i sistemi di apprendimento e ragionamento automatico saranno sempre più pervasivi”.

AImageLab finestra internazionale Unimore sul futuro dell’Intelligenza Artificiale