> FocusUnimore > numero 1 febbraio 2020

Sono passati cinque anni dall’ultimo “esercizio”, ora si riparte. Ci sono il DM n. 1110 del 29/11/2019 e il Bando VQR di ANVUR, Decreto n. 1 del 03/01/ 2020. Il 30/01/2020 è uscito anche l’avviso pubblico per formare i Gruppi di Esperti Valutatori (GEV).

Le diatribe e le opinioni su questi esercizi sono molte e variegate. Non è nostro scopo entrare in questo campo: le opinioni diverse e le discussioni su di esse sono utili e necessarie e devono essere portate ai tavoli preposti.

L’Ateneo, ora, vuole essere operativo e rispondere al meglio agli adempimenti legali e ottenere informazioni sui profili dei suoi gruppi di ricerca.

Qual è il messaggio positivo portato da questo esercizio della VQR 2015-2019?

Essa costituisce l’occasione per i colleghi e le colleghe di Unimore di aprirsi e confrontarsi. Ogni singola ricercatrice, ogni singolo ricercatore, si confronta con la sua comunità scientifica di riferimento. È proprio da questo confronto che arrivano continui stimoli di miglioramento ed è proprio da questo confronto che chi è impegnato nell’attività di ricerca riconosce i meriti e il valore delle sue attività e si posiziona sul panorama della ricerca.

La ricerca è di per sé aperta e libera e vive di confronti con gli altri appartenenti alla comunità: il metodo scientifico lo prevede. In una Università come la nostra, la ricerca è multidisciplinare e si pone come sfida e strumento per contribuire alle nuove frontiere della conoscenza. Inoltre, vuole essere anche uno stimolo importante per una didattica efficace e all’avanguardia.

La ricerca va vissuta come un mezzo per contribuire al benessere e allo sviluppo della comunità attraverso la produzione di conoscenza, lo sviluppo delle applicazioni che da essa discendono e la trasmissione di tale sapere alle nuove generazioni, e più in generale la sua condivisione con l’intera società.

Inoltre, l’Ateneo riconosce e valorizza il legame tra ricerca di elevata qualità e la preparazione di nuove generazioni in grado di creare cultura, sapere e innovazione, reti di collaborazioni internazionali. È uno strumento importante per abbattere ogni barriera e diffidenza e diventare un terreno di confronto libero e aperto, così come “universitas” vuole. Universitas è un termine con cui viene indicata una pluralità di cose, di persone o di rapporti giuridici che non sono congiunti materialmente insieme ma che, nondimeno, possono essere considerati un oggetto unico: oggetto che, nei contesti economico-sociali, ha essenza distinta proprio nella sua totalità.

Esiste quindi un piano di “valori” della VQR che va oltre il mero calcolo di posizioni in una graduatoria nazionale e, non dimentichiamolo, di parametri per la ridistribuzione di fondi ministeriali.

È importante quindi che l’Ateneo, nella sua totalità, partecipi a questo esercizio sia aiutando nella selezione dei lavori da conferire per la valutazione, sia partecipando in modo consistente al bando per la selezione degli esperti per i GEV.

La condivisione dell’ideale sotteso dal progetto di valutazione deve superare le diversità interpretative e aiutarci a essere in concreto una comunità coesa e costruttiva, prima di tutto cooperativa.

Paolo Pavan, Delegato alla Ricerca Unimore

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