> FocusUnimore > numero 9 – novembre 2020

Un primo importante tassello della strategia di Unimore nel sessennio 2020-2025 per quanto riguarda lo sviluppo delle strutture edilizie dell’ateneo si è avviato a compimento sabato 21 novembre con l’inaugurazione del “Terzo Polo Universitario” a Reggio Emilia, stabilito all’interno dell’edificio del Seminario Vescovile.

La destinazione di ampie parti di tale edificio a sede universitaria e la relativa ristrutturazione per la realizzazione di aule, uffici e laboratori sono state rese possibili dalla generosità del Vescovo di Reggio Emilia e Guastalla, Mons. Massimo Camisasca, e dall’azione del Comitato Reggio Città Universitaria, catalizzatori di uno sforzo progettuale e finanziario cui hanno contribuito istituzioni, associazioni, imprese, e singoli cittadini.

Il processo che ha portato a questo risultato è iniziato il 25 ottobre 2018 con la stipula di un apposito protocollo d’intesa tra Università di Modena e Reggio Emilia, Diocesi di Reggio Emilia-Guastalla, Seminario Vescovile di Reggio Emilia e Comune di Reggio Emilia, mentre i lavori di ristrutturazione sono iniziati alla fine dell’aprile 2019.

Il percorso che porterà all’allestimento dei locali è già iniziato, con la previsione di trasferire nel nuovo polo il Dipartimento di Educazione e Scienze Umane e il Centro e-learning di Ateneo. Le aule più grandi saranno allestite per lezioni in presenza nel rispetto delle norme di sicurezza anti-covid che potranno auspicabilmente iniziare già a marzo 2021. Il completamento dell’allestimento delle aule è previsto entro settembre 2021. È inoltre allo studio l’ipotesi di un 2° stralcio di lavori per il recupero di una nuova porzione del Seminario Vescovile, che potrebbe consentire di trasferire presso il Terzo Polo, entro fine 2021/inizio 2022, il Corso di Laurea in Infermieristica oggi collocato al Campus San Lazzaro, nonché di ricavare ulteriori spazi destinati alle attività laboratoriali del Dipartimento di Educazione e Scienze Umane.

Complessivamente si potrebbero rendere disponibili in questo Terzo Polo di Unimore a Reggio Emilia da 1.500 a 2.000 nuovi posti aula.

Allargando la visuale alla sede di Reggio Emilia nel suo complesso, è obiettivo di Unimore promuovere strategie che consentano uno sviluppo articolato su quattro poli: Palazzo Dossetti, Campus San Lazzaro, Seminario Vescovile, area ex Officine Reggiane.

Un progetto all’interno del Campus San Lazzaro, già in fase di realizzazione a opera del Comune di Reggio Emilia con il cofinanziamento di Ministero dell’Università e Ricerca, Regione Emilia-Romagna, Er.Go e Unimore, è rappresentato dal completamento della ristrutturazione del Padiglione V. Marchi, che consentirà di ampliare lo studentato già presente, di creare sale studio e un auditorium di oltre 200 posti. Un secondo progetto, sempre al Campus San Lazzaro, ma ancora in fase di definizione, riguarda la costruzione di nuove palazzine su due lotti di terreno recentemente acquisiti dall’Ateneo. Tale progetto è finalizzato a soddisfare il fabbisogno di laboratori di ricerca e di aule del Dipartimento di Scienze e Metodi dell’Ingegneria e del Dipartimento di Scienze della Vita (area scienze agro-alimentari).

Infine, una sfida impegnativa ma pienamente in linea con i piani di sviluppo della città consiste nel creare, con il supporto del Comune, un quarto polo didattico e di ricerca nell’area ex-Reggiane, adiacente alla sede dell’attuale Tecnopolo, che si candidi a costituire il fulcro dell’innovazione e dell’alta formazione nelle varie declinazioni di sviluppo dell’area digitale.

Il potenziamento infrastrutturale di una sede universitaria ha un impatto importante sia sulla qualità della didattica e della ricerca dell’ateneo, sia sul contesto esterno all’università. La possibilità di fruire di maggiori spazi per aule e laboratori didattici può contribuire a migliorare il percorso formativo degli studenti e delle studentesse, con conseguente incremento del numero di laureati/e dei corsi di studio interessati.

Maggiori spazi per laboratori di ricerca permettono di potenziare il dottorato di ricerca e la didattica collegata alla ricerca nei corsi di laurea magistrale.

Come confermato da numerosi studi e approfondimenti sui rapporti tra città e università, l’incremento dell’attrattività di una sede universitaria ha inoltre ampie ricadute sul contesto territoriale, le quali comprendono lo sviluppo economico diretto legato alla presenza degli studenti, l’impulso alla domanda di produzione di beni culturali, la maggiore capacità di rispondere ai crescenti fabbisogni di capitale umano altamente qualificato da parte del mondo del lavoro, la migliore capacità di rispondere alla domanda di innovazione da parte delle imprese attraverso il trasferimento tecnologico e, più in generale, tutte le attività di terza missione.

I progetti in corso e la strategia complessiva di sviluppo edilizio che fa loro da cornice sono quindi complessivamente motivati dalla convinzione che sia precisa missione di Unimore, nei prossimi anni, consolidare le proprie caratteristiche di “università di ricerca”, caratterizzata da una didattica di qualità e aperta alla collaborazione con il contesto sociale, economico e culturale.

Prof. Giovanni Verzellesi

Pro Rettore Unimore, sede di Reggio Emilia

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