> FocusUnimore > numero 5 – giugno 2020

La Rete delle Università per la Pace, promossa dalla Conferenza dei Rettori delle Università Italiane (CRUI), si arricchisce anche della adesione di Unimore. Con voto unanime il Senato Accademico ha assunto questa importante decisione che segna la volontà del nostro Ateneo ad ispirarsi a principi di democrazia, rispetto e convivenza che affondano nei valori della Carta Costituzionale e della Dichiarazione universale dei diritti umani.

La decisione di impegnarsi nella diffusione della cultura della pace fa seguito alla istituzione fin dal 2004 del Centro di Ricerca sulle Culture della Pace e della Sostenibilità, nato presso il Dipartimento di Studi Linguistici e Culturali con l’intenzione di mettere a disposizione di diversi soggetti istituzionali, ONG e associazioni un consistente lavoro di ricerca sui temi della pace, dei diritti umani, della sostenibilità e della diversità culturale.

L’adesione ad una rete nazionale dà maggior forza agli interventi delle singole università e diventa ancor più importante in un momento in cui i conflitti violenti sembrano permeare la nostra contemporaneità.

Con la rete delle Università per la Pace si vuole promuovere la non violenza, la cultura del rispetto, dell’inclusione, della solidarietà e della condivisione, nel solco dei principi costituzionali di dignità della persona, libertà, giustizia e democrazia.

Per perseguire queste finalità Unimore intende anche contribuire – attraverso la ricerca – all’analisi delle cause delle disuguaglianze, del sottosviluppo e della povertà (che spesso sono causa dei conflitti) e dei modi per superarle, in particolare attraverso gli interventi per il rispetto dei diritti umani, l’educazione alla pace e la mediazione dei conflitti.

“Un progetto ambizioso – afferma il prof. Claudio Baraldi, referente di Unimore nel network insieme al prof. Thomas Casadeia cui hanno aderito fino ad oggi 40 Atenei e molti stanno perfezionando l’adesione. Già dal primo incontro, che si è tenuto nelle scorse settimane, si è potuto riscontare l’esistenza di una grande ricchezza di proposte di iniziative, basate su uno straordinario patrimonio di ricerca, formazione e attività di terza missione sui temi della pace positiva e dei diritti umani. Un patrimonio che grazie alla rete verrà messo a sistema e diventerà sapere condiviso”.

La rete delle Università per la pace intende promuovere, nel solco della mobilitazione per il rilascio di Patrick Zaky e per la richiesta della verità sulla morte di Giulio Regeni, anche altri network come la rete internazionale SAR (Scholars at risk) che si occupa della protezione verso accademici a rischio e la rete degli atenei aderenti al Manifesto dell’Università inclusiva promosso dall’Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i rifugiati UNHCR che pone al centro la condizione dei giovani titolari di protezione internazionale che intendono proseguire il loro percorso di studi e ricerca nel Paese di asilo, nello spirito delle “università come porti sicuri“.

Per il 10 Settembre 2020, è prevista una Giornata di presentazione della rete, con iniziative in tutti gli atenei aderenti, alla quale seguiranno, nel 2021, Seminari tematici nelle diverse sedi. Sempre per il 2021, è prevista anche l’organizzazione di una Summer school.

Referenti di Unimore all’interno del network Università per la Pace sono il Professor Claudio Baraldi, Ordinario di Sociologia dei processi culturali e comunicativi, membro del Centro universitario di ricerca sulle culture della pace e della sostenibilità e del consiglio scientifico del Centro Interuniversitario di Ricerca per l’Analisi dell’Interazione e della Mediazione (www.aim.unimore.it) e il Professor Thomas Casadei, Associato di Filosofia del diritto, tra i fondatori del Centro di Ricerca Interdipartimentale su Discriminazioni e vulnerabilità (www.crid.unimore.it), tra i Coordinatori scientifici dell’Osservatorio su migranti e richiedenti asilo nel territorio modenese (www.crid.unimore.it/site/home/osservatorio-migrazioni.html), nonché componente della redazione della rivista “Scienza e Pace” e delegato alla comunicazione di Ateneo.

Unimore nel network delle università per la pace