Page 32 - focusUnimore_ottobre2020
P. 32
software che processa le immagini fornite dalle bile, da un campo estraneo, è possibile che quel
telecamere, un tappetino che misura la forza eser- particolare vincolo venga messo in discussione,
citata nei punti di appoggio ed una speciale unità aiutando quindi la squadra a pensare “out of the
volta a fornire al paziente un feedback concreto box”. Insomma, la figura del problem solver è di-
mentre sta svolgendo gli esercizi. Questo sistema ventata qualcosa di concreto e viene riconosciuta
è in grado di riconoscere automaticamente quando anche dalle aziende come tale. Nel mio caso è
il paziente sbaglia il movimento, in funzione della stato il programma SUGAR, con i suoi 9 mesi di
specifica fase di riabilitazione prescritta dal fisio- progetto, ad insegnarmi le basi della disciplina del
terapista. Tuttavia, il dettaglio che rende MyPhysio problem solving”.
un sistema davvero rivoluzionario è il meccanismo In conclusione Mirco Tincani ha fatto il punto
di feedback che guida il paziente nel movimento. sull’esperienza appena vissuta: “MIT Grand Hack
Il prossimo passo sarà quello di realizzare diversi 2020 è molto più che una semplice gara di inno-
prototipi per ottimizzare la tecnologia”. vazione, è una formidabile occasione di incontro
Il giovane studente di Fisica di Unimore ama de- e condivisione, in una comunità estremamente
finirsi innanzitutto un problem solver, anche se motivata a migliorare il futuro della medicina. La
alle prime armi. Ed è proprio questo l’aspetto che cosa che più mi ha colpito è il profondo impegno,
ha voluto rimarcare in relazione alla sua recente gli strumenti e i potentissimi canali che l’organiz-
partecipazione al MIT Grand Hack. zazione ci ha messo a disposizione. Insomma è
“Quella del problem solver – ha detto - è una fi- stata un’esperienza a trecentosessanta gradi e
gura che può provenire dalle discipline più diverse un’occasione di profonda crescita professionale”.
e che spesso si unisce a squadre multidisciplinari
per offrire il proprio particolarissimo punto di vista
nell’analizzare e risolvere un problema/sfida asse-
gnato al team. Ma non solo; il problem solver sa
mettere a disposizione le conoscenze del proprio
campo di studi, in una forma comprensibile alla
squadra. Ormai le squadre multidisciplinari sono
diffuse in praticamente tutti gli ambiti, da quelli
legati alla ricerca a quelli più strettamente impren-
ditoriali. Credo che sia una conseguenza del fatto
che c’è una crescente tendenza a risolvere pro-
blemi molto articolati, dove la soluzione per defini-
zione dovrà contemplare punti di vista fortemente
eterogenei. Spesso accade che le idee più inno-
vative vengano innescate da professionisti aventi
i background più imprevedibili. La spiegazione di
questo fenomeno è semplice. I professionisti più
vicini ed abituati a vedere quel particolare tipo di
problema sono molto spesso inconsciamente vin-
colati ad un certo tipo di flusso di pensieri, preclu-
dendo magari la strada a quella che è la soluzione
più efficace. Con l’aggiunta di una mente flessi-
32

