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Azione Universitaria - Modena e Reggio Emilia
Testimonianze delle Associazioni Studentesche
Una delle attitudini peculiari dell’essere umano è la capacità di adattarsi ad una
situazione che genera tristezza e insoddisfazione. È un meccanismo sublime
che ci permette di soffrire il meno possibile di fronte a situazioni scomode.
Credo che l’elemento che abbia caratterizzato maggiormente la vita degli stu-
denti universitari in quest’ultimo anno sia proprio questo: ci siamo tutti molto
adattati. Abbiamo attivato questo meccanismo implicito per soffrire il meno
possibile di fronte a spazi di socialità e di libertà di cui venivamo privati, davanti
alla tristezza di non poter più seguire le lezioni in presenza e di non poter più
studiare in compagnia. Non abbiamo potuto reagire, se non marginalmente,
perché il nemico era invisibile e ben più forte di noi.
Nonostante questa sublime capacità di adattamento, la situazione è risultata
così scomoda da incidere in modo decisamente negativo sulle nostre aspetta-
tive, speranze, idee e soprattutto sui sogni, costringendoci ad abituarci ad una
vita decisamente statica.
In questo quadro particolare che si è venuto a delineare, anche la mia asso-
ciazione studentesca ‘Azione Universitaria’, che si occupa da più di 25 anni di
rappresentare gli studenti nel nostro Ateneo, si è trovata di fronte a circostanze
peculiari che non aveva mai fronteggiato prima.
Tra queste vi è sicuramente il crescente interesse studentesco per la nostra
realtà (e credo che valga per le associazioni studentesche in generale), che
abbiamo percepito grazie ad un esponenziale aumento di contatti, richieste e
proposte.
A questo si collega il fatto che finalmente vi è stato un gran numero di studenti
che ha compreso la complessità del ruolo dei rappresentanti e delle associa-
zioni - soprattutto nel prendere decisioni su questioni delicatissime a nome
della comunità studentesca - e l’utilità delle nostre varie mansioni, che svolgia-
mo unicamente per il bene degli universitari.
Una delle votazioni più delicate è stata sicuramente quella in Senato Accade-
mico riguardante il proseguimento della didattica a distanza per il primo seme-
stre di quest’anno accademico- parlo di settembre 2020- dato che fu presa
nel periodo estivo quando i nuovi contagi erano in netto calo e tutti noi crede-
vamo di essere vicini al ritorno alla normalità. In quel caso, nonostante i grandi
dubbi che hanno pervaso la nostra associazione per settimane, seguimmo la
linea proposta dal Rettore. Con il senno di poi, considerando l’aumento dei
casi autunnali e i vari lockdown parziali e variabili, l’Università fece bene a pro-
pendere per quella decisione.
Ora, però, si dovrebbe ripartire: parzialmente, un po’ alla volta, non tutti… ma
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