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Un contributo per capire le trasformazioni del lavoro nell’industria 4.0





                Il termine Industria 4.0 richiama le innovazioni tecnologiche attualmente adottate
                da  molte  imprese  manifatturiere e  che  prevedibilmente saranno  sempre  più
                diffuse nel nostro tessuto produttivo. Insieme all’adozione e all’utilizzo delle nuove
                tecnologie nelle imprese del territorio modenese e reggiano si stanno verificando
                trasformazioni del modo di organizzare le attività di lavoro e del modo di
                lavorare, ma la trappola del determinismo tecnologico, l’idea che i cambiamenti

                organizzativi e sociali siano determinati dai caratteri intrinsechi delle nuove
                tecnologie, è sempre presente.


                Il problema, invece, è capire quali sono le scelte di adozione, integrazione e utilizzo
                di queste tecnologie. Prendendo le mosse da una prospettiva antideterministica
                rispetto alla relazione tecnologia/organizzazione del lavoro/qualità del lavoro è,
                quindi, possibile chiedersi non solo come sono cambiati i processi produttivi delle
                imprese e le condizioni di lavoro di chi vi è coinvolto, ma anche quali sono gli spazi
                di intervento e negoziazione dei lavoratori, delle lavoratrici e delle organizzazioni

                che li rappresentano a fronte dell’introduzione delle tecnologie riconducibili a
                Industria 4.0.


                Proprio all’interno di questa prospettiva si è mossa la ricerca commissionata
                dalla FIOM CGIL di Bologna e curato da Francesco Garibaldo, direttore della
                Fondazione Sabattini, e da Matteo Rinaldini, professore associato di Sociologia
                dei processi economici e del lavoro del Dce di Unimore (Il lavoro operaio digitalizzato.

                Inchiesta nell’industria metalmeccanica bolognese, il Mulino, 2022).


                Il volume presenta un lavoro di due anni di ricerca di campo all’interno di alcune
                importanti imprese metalmeccaniche bolognesi che hanno implementato le più
                recenti tecnologie digitali e dell’automazione (Lamborghini, Ducati, Bonfiglioli,
                GD, IMA, Samp, Marchesini, Cesab-Toyota). Anche se, come gli stessi autori
                tendono a sottolineare in diverse parti del testo, è necessario ricondurre le evidenze
                emerse dall’analisi nello specifico setting di ricerca (il settore metalmeccanico
                bolognese e le particolari imprese su cui si è svolto lo studio), il volume restituisce

                un quadro utile ad interpretare anche processi di trasformazione più ampi e a
                cogliere le opportunità e i rischi di cui queste trasformazioni sono foriere nei diversi
                territori e tessuti produttivi.















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