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delle modalità e delle strategie attuate all’interno degli Atenei. Il riferimento è, in
particolare, alla necessità di una didattica universitaria che non può continuare
ad essere legata a modelli tradizionali come la trasmissione di informazioni di una
disciplina, attraverso una lezione frontale, uguale per tutti.
L’utilizzo delle tecnologie assistive; l’uso di forme di comunicazione e
rappresentazione diverse; il fornire materiale didattico chiaro, sintetico e ben
organizzato; disporre di tempo necessario per sistematizzare le conoscenze;
fornire con anticipo programma, bibliografia, calendario e scadenze; permettere
l’uso di strumenti compensativi e misure dispensative; far conoscere le modalità
di svolgimento delle prove di esame; suddividere ciascuna lezione in più sezioni
di durata non eccessiva (45 minuti) coincidenti con un singolo argomento; fornire
una mappa concettuale o un formulario ad inizio lezione; infine, ma non per questo
meno importante, instaurare un dialogo continuo studente/docente sono solo
alcune delle azioni che si possono attivare ad opera dei/delle docenti.
Da ciò si comprende che rendere la lezione facilmente fruibile a un insieme di
studenti, che includa anche persone con disabilità o con DSA, significa rispettare
i diversi tempi e i diversi modi di apprendimento degli stessi, sostenendoli con
azioni concrete, quali l’utilizzo di una pluralità di linguaggi (anche multimediali)
nel veicolare informazioni e conoscenze, l’attivazione di frequenti occasioni di
feedback, la messa a disposizione di materiali didattici variegati, oltre che la
possibilità di far registrare la lezione.
Seguendo questi percorsi Unimore continua ad essere un ambiente inclusivo,
accogliente, in grado di valorizzare le differenze e far emergere le potenzialità di
studenti e studentesse che, spesso, continuano ad incontrare difficoltà nei vari
contesti sociali.
Si tratta di un lavoro lungo e impegnativo ma fondamentale, costruito giorno dopo
giorno, anno dopo anno.
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