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nomia regionale, pubblicato nel 2021 sulla presti- solo dalla Toscana, che partiva però da valori più
giosa rivista Business History, ad opera di studiosi bassi. Tuttavia, non si è recuperato rispetto alle
esperti di economia, tra i quali i docenti Unimore regioni più avanzate d’Europa, come la Baviera
Alberto Rinaldi e Giovanni Solinas, insieme a e il Baden-Württemberg. La bassa crescita della
Patrizio Bianchi, Raffaele Giardino, Sandrine domanda interna ha penalizzato l’Italia e, di con-
Labory. seguenza, la nostra regione.
Dalla pubblicazione emerge la resilienza dell’e- Negli ultimi trent’anni i cambiamenti di maggior
conomia dell’E-R, che si è riportata ai livelli pre-cri- rilievo sono stati: il cambiamento nella specia-
si in termini di PIL e di valore dell’export, grazie lizzazione settoriale, con il declino dei settori
a tre fattori: una struttura industriale capace di low-tech (tessile-abbigliamento, calzaturiero, le-
spostarsi dai settori tradizionali a quelli innovativi; gno e mobilio) e la crescita dei settori medium
la capacità imprenditoriale che ha riconfigurato i e high-tech (meccanica, meccatronica, chimica);
distretti industriali, con la crescita internazionale la nascita e affermazione di imprese leader
di imprese locali leader e con l’ingresso di mul- distrettuali, fortemente votate all’internazionaliz-
tinazionali; le nuove reti di trasferimento tecnolo- zazione; l’arrivo delle imprese multinazionali.
gico che il governo regionale ha attivato, accom- Un ruolo di rilievo nella resilienza dell’e-
pagnando questa svolta e rafforzando la coesione conomia regionale è stato svolto dalle isti-
sociale. tuzioni. Quando non esistevano le regioni, tale
Nello specifico lo studio sottolinea come l’E-R ruolo era svolto dai comuni e dalle province, i cui
abbia affrontato con successo svariati shock, sia strumenti erano le politiche per le aree attrezzate
strutturali sia congiunturali. per le piccole e medie imprese, nonché l’istruzio-
Nell’immediato dopoguerra, la risposta allo ne tecnica e professionale diffusa sul territorio.
shock della riconversione post-bellica e del pas- Nel 1970 vennero istituite le Regioni e, pur in
saggio da un’economia chiusa ad economia aper- presenza di competenze limitate, l’E-R attuò sin
ta avviò una fase di rapida crescita, durata sino da subito una propria politica industriale. Le stra-
agli anni Ottanta: l’E-R scalò le graduatorie delle tegie di sviluppo furono definite in costante dialo-
classifiche italiane ed europee per PIL pro-capite go con gli stakeholders: associazioni imprendito-
e divenne un caso paradigmatico di industrializza- riali, sindacali e cooperative. Negli anni Ottanta,
zione basata sulle piccole e medie imprese e sui la Regione adottò una politica per PMI e i distretti
distretti industriali. industriali. Lo strumento fu la rete dei centri per
A partire dagli anni Novanta, un nuovo shock i servizi reali alle imprese. Vi è, in questo, una
strutturale – dovuto alla globalizzazione e alla ri- differenza ad esempio con il Veneto, dove i ser-
voluzione dell’ICT – ha innescato un profondo vizi furono demandati ai privati e alle Camere di
cambiamento dell’economia regionale. La ricerca commercio. Negli anni Novanta emerse una pre-
analizza alcuni indicatori di resilienza. Tra il 1990 occupazione per la futura competitività dei distretti
e il 2019, l’E-R ha registrato il più alto aumento industriali in un contesto che cambiava sotto la
dell’indice del PIL tra le principali regioni indu- spinta dello shock strutturale (globalizzazione, ri-
striali italiane, mentre il tasso di disoccupazio- voluzione dell’ICT). Si fece strada una nuova visio-
ne è risultato il più basso. Si considerano poi le ne dello sviluppo locale, basato non più sui distret-
esportazioni, dove la crescita dell’E-R è superata ti, ma sulla formazione di cluster di imprese
regionali.
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