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Recentemente, un gruppo di ricerca interna- tau in modelli neuronali di tauopatie. Questo
zionale coordinato da ricercatori di Unimore sistema avanzato, basato su sistemi recanti il mu-
e dell’Università di Osnabrück ha identificato tante pro-aggregativo tau ∆K280, ha permesso di
una nuova molecola che potrebbe rappre- monitorare l’interazione di tau con i microtubuli e
sentare una nuova via terapeutica contro di studiare come i composti testati influenzino tale
queste invalidanti patologie per cui purtroppo interazione. Tale approccio è cruciale per com-
non è ancora disponibile una cura. Il team coor- prendere i meccanismi alla base delle taupatie e
dinato dal Prof. Giulio Rastelli di Unimore e dal per individuare composti che possano ripristinare
Prof. Roland Brandt dell’Università di Osnabrück, l’interazione fisiologica fra tau e i microtubuli.
in Germania, ha infatti individuato un composto Alla messa a punto del metodo ha contribuito
polifarmacologico che inibisce l’aggregazione del- anche il Dott. Nicolò Bisi, al tempo dottorando Ma-
la proteina tau e ne ripristina l’interazione fisiolo- rie Curie presso l’Università di Osnabrück e ora
gica con i microtubuli in modelli neuronali in vitro. ricercatore rientrato in Italia nel gruppo del Prof.
I risultati di questi studi sono stati recentemente Rastelli grazie al partenariato esteso PNRR
pubblicati sulla prestigiosa rivista Nature “HEAL Italia”.
Communications.
Il Dott. Luca Pinzi, ricercatore del team Uni-
La proteina tau svolge un ruolo chiave nella sa- more, capitanato dal Prof. Giulio Rastelli, ha iden-
lute del sistema nervoso, intervenendo nelle dina- tificato tramite tecniche avanzate di chimi-
miche dei microtubuli, che fungono da “binari” per ca computazionale una serie di derivati del
il trasporto di molecole essenziali all’interno dei 2-fenilossazolo, potenzialmente attivi contro
neuroni. In condizioni normali, tau interagisce di- le tauopatie. Tra i composti progettati e testati,
namicamente con i microtubuli, legandosi e stac- PHOX15 si è dimostrato particolarmente efficace;
candosi in base alle esigenze cellulari.
tale candidato, non solo ha dimostrato di esse-
Tuttavia, nelle taupatie, tau subisce alterazioni re in grado di ridurre l’aggregazione di tau, ma
che ne aumentano la fosforilazione (iperfosfori- di abbassarne anche i livelli di fosforilazione, ini-
lazone) e la rendono più incline ad aggregarsi in bendo le proteine chinasi maggiormente coinvolte
strutture complesse che compromettono le fun- nell’Alzheimer GSK-3β e CDK5.
zioni neuronali. L’iperfosforilazione e l’aggre- In questo modo si è potuto ottenere un effetto
gazione patologica di tau sono correlate alla sinergico, in grado di portare a candidati farmaci
degenerazione cellulare e alla perdita delle più potenti rispetto a quelli a singolo bersaglio. La
normali funzioni cognitive. La prevenzione o la doppia azione di PHOX15 su aggregazione e iper-
cura di tali fenomeni patologici potrebbe risultare fosforilazione di tau è notevole e ha consentito di
cruciale per il trattamento di malattie complesse ripristinare la funzione fisiologica della proteina. I
come l’Alzheimer, che colpisce milioni di persone risultati ottenuti finora suggeriscono che PHOX15
in tutto il mondo e per cui non esistono attualmen- potrebbe costituire una base per nuovi farmaci
te cure risolutive.
capaci di agire su più fronti contro le taupatie,
I ricercatori del team guidato dal Prof. Roland un approccio polifarmacologico innovativo
Brandt (Università di Osnabrück) hanno contri- molto importante per la cura di patologie
buito allo sviluppo di un innovativo metodo complesse come l’Alzheimer.
di imaging per osservare in tempo reale le Il team Unimore ha inoltre affiancato alle
fasi precoci dell’aggregazione della proteina
osservazioni sperimentali una serie di si-
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