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perta che potrebbe cambiare la comprensione    dottoressa Léna Verhoest, ha analizzato la com-
                della struttura interna del nostro pianeta. La ricer-  posizione  chimica  di lave  raccolte nell’Oceano
                ca ha evidenziato l’esistenza di discontinuità, cioè   Atlantico, proprio come farebbe  un  equipaggio
                cambiamenti nella composizione delle rocce, fino-  scientifico in un romanzo di Jules Verne. E in ef-
                ra mai osservate, che si estendono per chilometri   fetti, nel 2019 i ricercatori Unimore, capitanati dal
                sotto la superficie.                           prof. Brunelli, sono davvero saliti a bordo di un

                                                               sottomarino chiamato Nautile, scendendo
                  “Con questa ricerca abbiamo raggiunto due
                obiettivi fondamentali: da un lato, abbiamo definito   a oltre sei chilometri di profondità in uno dei
                un metodo per estrarre informazioni sulla compo-  punti più remoti dell’oceano: la megafaglia Ro-
                sizione del mantello terrestre; dall’altro, abbiamo   manche, vicino all’Equatore.
                identificato nuove componenti litologiche mai de-  Il lavoro è poi proseguito nelle avanzate infra-
                scritte prima – ci racconta il prof. Daniele Bru-  strutture analitiche di Unimore, in particolare nella
                nelli – Il mantello terrestre che noi studiamo è il   camera bianca del gruppo di Geochimica del Di-
                luogo in cui si formano i magmi ed è il mezzo che   partimento e sotto gli spettrometri di massa inor-
                guida la tettonica delle placche. Questa parte at-  ganica presenti presso il Centro Interdipartimenta-
                tiva del nostro pianeta non è fisicamente accessi-  le Grandi Strumenti.

                bile, e le informazioni si ottengono indirettamente   La ricerca, frutto di anni di collaborazione con
                tramite studi geofisici (sismica, gravità e magne-  l’Università di Brest in Francia, ha portato
                tometria). Il nostro approccio si basa sull’analisi   alla creazione di nuovi modelli per capire come si
                della composizione delle lave prodotte nelle zone   comporta il mantello terrestre durante la formazio-
                fredde del mantello, dove a causa della diffusione   ne dei magmi. Un passo in avanti importantissimo
                termica durante la fusione si estraggono magmi   per comprendere i meccanismi profondi che pla-
                generati da specifiche singolarità litologiche.”
                                                               smano il nostro pianeta.
                  Per studiarlo, il team del Dipartimento di Scien-  In fondo, è un po’ come nei romanzi d’avventu-
                ze Chimiche e Geologiche composto dalla prof.  ra: solo chi osa scendere negli abissi può trovare i
                ssa Anna Cipriani (responsabile del Laboratorio   tesori più nascosti.

                Geochimico), dal prof.  Federico Lugli, e dalla



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