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H105A, derivato da una proteina prodotta dall’or-  per 6 mesi, la retina non ha mostrato effetti col-
                ganismo e presente nell’occhio, nota come fattore   laterali ma una preservazione sia morfologica sia
                derivato dall’epitelio pigmentato (PEDF), che aiuta   funzionale dei fotorecettori. La pubblicazione ha,
                a preservare le cellule della retina dell’occhio.   inoltre, valutato l’effetto neuroprotettivo del pepti-
                                                               de H105A in organoidi umani come modello della
                  Oltre alla veicolazione mediante collirio, Unimo-
                re, grazie al lavoro della Prof.ssa Marigo, insie-  degenerazione maculare senile (AMD). Gli studi
                me ad Andrea Bighinati (RTDa) e Elisa Adani,   sugli organoidi umani condotti da Natalia Verga-
                studentessa del dottorato in Medicina Molecolare   ra, Ph.D., University of Colorado Anschutz, Aurora,
                e Rigenerativa, ha sviluppato un nuovo approc-  hanno confermato che il peptide H105A può pre-
                cio di Terapia Genica per la veicolazione del   servare i fotorecettori umani che sono sottoposti

                peptide di PEDF con attività neuroprotettiva   a stress ossidativo da parte del fumo di sigarette.
                per un trattamento prolungato nel tempo.         L’innovazione di questa ricerca risiede
                                                               sull’efficacia del peptide H105A per il trat-
                  Più nello specifico, il peptide H105A è stato ap-
                plicato a due modelli diversi di retinite pigmentosa   tamento di diverse forme di retinite pigmen-
                come gocce sulla superficie dell’occhio ed è stato   tosa e per AMD. Per molti tipi di retinite pig-
                trovato in alta concentrazione nella retina entro   mentosa, che generalmente inizia nell’infanzia e
                60 minuti, per poi diminuire lentamente nelle 24-  progredisce per molti anni, sono in fase di svilup-
                48 ore successive non causando tossicità o altri   po diverse terapie specifiche per il gene mutato.
                effetti collaterali. Quando è stato somministrato   Sebbene l’approccio neuroprotettivo con H105A
                una volta al giorno per una settimana ai modelli   non risolva il problema della mutazione genetica,

                di retinite pigmentosa, l’H105A ha rallentato la   il trattamento ha dimostrato che può rallentare la
                degenerazione dei fotorecettori e la perdita della   progressione della malattia e mantenere più sane
                vista preservando fino al 75% dei fotorecettori e   le cellule della retina. Pertanto, questi colliri a base
                la vista, mentre nel trattamento con placebo erano   di peptidi derivati dal PEDF potrebbero svolgere
                rimasti pochi fotorecettori e una visione poco fun-  un ruolo cruciale nel preservare le cellule in atte-
                zionale alla fine della settimana.             sa che terapie geniche mirate sul gene specifico
                                                               diventino clinicamente disponibili.
                  L’approccio di terapia genica, coordinato dalla
                Prof.ssa Valeria Marigo, ha confermato l’attività   Lo studio è stato finanziato da Fondazione
                neuroprotettiva del peptide H105A e ha permes-  Telethon e da fondi PNRR Centro Nazionale
                so di valutarne l’efficacia con lunghi trattamenti,   CN3 Gene Therapy and Drugs based on RNA

                fino a 6 mesi. Anche con esposizione a H105A   Technology.



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