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storica che si forma il paradigma culturale della
biologia moderna: nascono in quegli anni la gene-
tica classica, vengono recuperati i lavori di Men-
del, è elaborata la Sintesi Moderna della teoria
dell’evoluzione, si forma la biologia dello sviluppo
come disciplina a sé stante.
La riproposizione del lavoro di Rosa permette di
avere un interessante spaccato di quel mondo, e
di far comprendere al grande pubblico come
nasce una teoria scientifica, come si evolve,
e mostrare da un lato come lavorano e si con-
frontano gli scienziati, e dall’altro che, sebbene
non ci sia sempre unanime consenso all’interno
della comunità scientifica, questo non rappresenti
un vulnus, poiché fa parte della normale dinamica
dell’evoluzione stessa di una teoria.
Paradigmatici, da questo punto, di vista sono alcu-
ni articoli scritti da Rosa, nel quale si coglie molto
bene come anche una persona molto brillante e
di ampie vedute possa prendere vere e proprie
“cantonate”.
In uno di essi, Rosa afferma che la “cromatina” -
concetto di base della biologia, noto a qualunque
studente di scuola superiore - era secondo lui una
“sciocchezza sesquipedale che solo degli ingenui
potevano ritenere vera”.
In un altro bellissimo scritto Rosa discute in ma-
niera acuta di quella che oggi qualunque scienzia-
to chiamerebbe “variabilità genetica”; eppure alla
fine dell’articolo lo stesso Rosa tiene a sottolinea-
re che non sta affatto parlando di variabilità gene-
tica, e che “a nessuno venga in mente di dire che
Daniele Rosa sostiene l’esistenza della variabilità
genetica!”.
Il progetto così descritto inizialmente prevedeva la
messa a disposizione in forma digitale della sola
produzione scientifica di Daniele Rosa.
Questo lavoro iniziale ha visto successivamente il
contributo dell’Accademia nazionale di Scienze,
Lettere e Arti di Modena che ha messo a disposi-
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