Page 25 - focusUnimore_ottobre2025
P. 25

nità d’Italia, le donne restano del tutto assenti   Dai numeri e dalle vicende personali emerge
                dall’università  modenese. L’unica eccezione   la tenacia delle donne laureate e la lentezza
                riguarda le allieve e le insegnanti del Corso per   con cui il sistema universitario ha aperto le proprie
                Levatrici, dove, tra il 1876 e il 1890, si conta-  porte al contributo femminile. Un cammino fatto

                no da due a cinque studentesse l’anno. Il numero   di ostacoli, pazienza e determinazione, che
                cresce gradualmente: nel 1900 risultano 16 allie-  oggi si intreccia con le celebrazioni dell’Ateneo.
                ve, che diventano una trentina nel 1916.
                                                                 Questa ricerca si inserisce in un rapporto di
                  Con l’inizio del Novecento prende forma quella   scambio e collaborazione tra l’Ateneo e il Centro
                che le studiose definiscono “l’epoca delle pio-  documentazione donna, in corso da molti in anni:
                niere”: cominciano a comparire le prime stu-   in particolare sono attivi protocolli d’intesa e ac-
                dentesse nei corsi universitari e, molti anni   cordi per attività didattiche, formative, di studio e
                dopo, le prime docenti.                        di ricerca con il Dipartimento di Studi Linguistici e

                  Si tratta di figure isolate, destinate a cambiare   Culturali; il Centro di Ricerca Interdipartimentale
                davvero il volto dell’Ateneo in profondità solo nella   su Discriminazione e  Vulnerabilità-CRID presso
                seconda metà del secolo.                       il Dipartimento di Giurisprudenza; il Centro di ri-
                                                               cerca interdipartimentale sulle Digital Humanities
                  Fino agli anni Venti del ‘900 si registrano una   (DHMORE).
                o due immatricolate all’anno, non più di dieci fino
                agli anni Quaranta.                              La ricerca – che è stata seguita dagli inizi e nel
                                                               suo sviluppo dalla Dott.ssa Vittorina Maestroni
                  Il vero incremento arriva negli anni Ses-    per il Centro documentazione donna e dal Prof.

                santa, con la generazione nata dopo la Seconda   Thomas Casadei in qualità di delegato alla co-
                guerra mondiale e con l’espansione dell’università   municazione di ateneo e componente del Tavolo
                di massa.                                      per le celebrazioni dell’850° – ci ricorda come la

                  Eppure, la quota di studentesse resta sotto il   storia dell’università sia anche la storia del co-
                30% fino ai primi anni Ottanta.                raggio di chi vi ha cercato spazio e dignità, sul
                                                               piano scientifico e umano.
                  Le prime docenti compaiono nel 1919,
                spesso con incarichi secondari
                come assistenti volontarie o tec-
                niche incaricate.

                  Nel 1925 viene nominata la
                prima donna libera docente,
                ma si deve attendere il 1958 per
                trovare una professoressa or-
                dinaria: Eugenia Montanaro

                Gallitelli, seguita  nel 1960 da
                Lina Raffa. Per sedici anni sa-
                ranno le uniche a ricoprire quel
                ruolo. Delle loro vite e carriere,
                come di molte altre protagoniste
                di questa lunga storia, la ricerca
                ha ricostruito profili e biografie.




                                                           25
   20   21   22   23   24   25   26   27   28   29   30