FocusUnimore > numero 41 – novembre 2023

The 25th anniversary of the University of Modena and Reggio Emilia
The Academic Year 2022/23, inaugurated on 1 December 2022 in the ‘Valli’ Municipal Theatre in Reggio Emilia in the presence of Head of State Sergio Mattarella, coincides with the 25th anniversary of the University of Modena and Reggio Emilia. In fact, 25 years ago the University of Modena was transformed into a University network of sites, in which the Reggio Emilia campus joined the Modena campus, becoming the University of Modena and Reggio Emilia (Unimore). The establishment of a University organised on the two sites of Modena and Reggio should be seen in the context of a national reference framework characterised by a profound transformation of the university system. Unimore is now recognised as one of Italy’s leading state universities, placing it in the group of ‘large universities’, according to the classification of the Ministry of Universities and Research based on the dimension of the Athenaeum that includes the number of enrolled students, the number of departments, and overall resources. The approximately 14,000 students enrolled in 1997 have more than doubled in the current academic year, reaching over 28,000, moving towards that balanced ratio of 60% and 40% between the Modena and Reggio sites hoped for in 1998. The multi-location model has shown the ability to develop additional campuses (in the areas of Mantua and Carpi), to connect to the local production system, and to promote new forms of innovation and research. Unimore’s presence in the cities of Modena and Reggio Emilia has played a part in shaping their urban, cultural and educational context. This special issue of Focus reports on the various initiatives promoted as part of the celebrations of this anniversary, which is at the same time an opportunity to reflect on the overall project for the future development of Unimore.

L’Anno Accademico 2022/23, inaugurato il 1° dicembre 2022 nel Teatro Municipale “Valli” di Reggio Emilia alla presenza del Capo dello Stato Sergio Mattarella, coincide con il 25° dell’Università di Modena e Reggio Emilia.

Come sottolineato dal Magnifico Rettore Carlo Adolfo Porro in apertura della cerimonia e come illustrato dall’allora Rettore Carlo Cipolli nella sua Lectio magistralis, esattamente 25 anni fa, il 1° novembre 1998, l’Ateneo modenese si è infatti trasformato in Ateneo a Rete di Sedi, nel quale la sede reggiana ha affiancato quella modenese, assumendo la denominazione di Università di Modena e Reggio Emilia (Unimore).

Prof. Luigi Grasselli

Il modello organizzativo “a rete di sedi”, adottato per la prima volta in ambito nazionale dal nostro Ateneo, prevede un progetto di sviluppo sinergico delle due sedi, in un contesto caratterizzato da unitarietà nella gestione e pari dignità dei poli accademici.

Il concretizzarsi, venticinque anni fa, del progetto di costituzione di un Ateneo articolato sulle due sedi di Modena e Reggio va inquadrato in un ambito nazionale di riferimento caratterizzato da una profonda trasformazione del sistema universitario ed è frutto della convergenza di una serie di rilevanti iniziative che, negli anni immediatamente precedenti, prendono corpo nei due territori.

Il contesto nazionale negli anni Novanta vede il progressivo affermarsi delle autonomie universitarie, in un clima culturale che percepisce la presenza di corsi universitari e centri di ricerca come elementi sempre più strategici per lo sviluppo dei territori. Tale consapevolezza, unita alle contestuali iniziative ministeriali volte al cosiddetto “decongestionamento dei megatenei”, ha favorito l’attivazione di corsi di studio in sedi distaccate da parte delle università storiche, solo in parte in grado di rispondere alle necessità di innovazione e ricerca delle comunità coinvolte.

A Reggio Emilia, rispondendo alle sollecitazioni provenienti da più parti del territorio, veniva promossa da Enti e Istituzioni locali la società “Reggio Città degli Studi” col fine di sostenere in Città l’avviamento di corsi universitari e la successiva creazione di un polo universitario: a metà anni Novanta risultavano già attivi, dislocati in varie sedi cittadine, alcuni corsi di studio erogati dagli Atenei storici regionali. In quel contesto, l’Università di Modena veniva elaborando un progetto di rafforzamento ed espansione che condusse all’avvio di interlocuzioni formali con gli Enti sovventori di Reggio Emilia, con gli Atenei che vi avevano attivato corsi e con il Ministero competente al fine di individuare condizioni e modalità di costituzione di un’unica struttura accademica di riferimento per i due territori.

La felice intuizione da parte dell’Ateneo modenese e degli Enti reggiani di progettare, al posto di iniziative autonome di più corto respiro, uno sviluppo sinergico e integrato di due poli universitari nell’ambito di un unico Ateneo con grandi potenzialità di sviluppo portò così alla formalizzazione dell’accordo per la trasformazione dell’Università di Modena in Ateneo a rete di sedi, favorito anche dal convinto sostegno ministeriale. Il relativo Protocollo di intesa col Ministero, sottoscritto anche dagli Enti sovventori reggiani, fu siglato il 27 maggio 1998: un accordo che non solo ha ampliato le opportunità di sviluppo accademico, ma ha segnato un’importante evoluzione per la nostra comunità, in un momento storico caratterizzato da una crescente attenzione verso l’evoluzione di una società basata sull’innovazione e la conoscenza.

L’ambito progettuale di sviluppo coordinato delle due sedi vede l’immediata attivazione a Modena, il 1° novembre 1998, della Facoltà di Lettere e Filosofia. Parallelamente, a partire da quella data prendono progressivamente il via presso la sede reggiana una serie di Corsi di Laurea attivati da Unimore: è importante sottolineare come tali Corsi vengano contestualmente ancorati nel polo reggiano a Facoltà di riferimento e alle relative strutture dipartimentali, orientate a sostenere e promuovere la ricerca dei docenti afferenti. Nell’ambito dell’Ateneo a rete di sedi, la Sede reggiana non è dunque solo un luogo dove si erogano attività didattiche, ma in essa vengono sviluppate attività di ricerca avanzata, anche attraverso nuove strutture laboratoriali, spesso in stretto contatto con le realtà culturali e produttive del territorio.

Nei 25 anni di vita di Unimore, nel contesto di un sistema universitario nazionale oggetto di profonde trasformazioni, un’intensa attività, anche di natura progettuale, avente come asse portante lo sviluppo armonico delle due sedi, ha consentito al nostro Ateneo un significativo rafforzamento in termini di qualità e quantità dell’offerta didattica e della attività di ricerca, nonché di riqualificazione ed espansione del patrimonio immobiliare.

In primo luogo, Unimore è ora riconosciuta come una delle principali università statali italiane, collocandosi nel gruppo delle “grandi Università”, secondo la classificazione del Ministero dell’Università e della Ricerca basata sulla dimensione dell’Ateneo che include il numero di studenti iscritti, il numero di dipartimenti, e le risorse totali. I circa 14.000 iscritti nel 1997 sono più che raddoppiati nel corrente anno accademico, arrivando ad oltre 28.000, di cui oltre il 30% proveniente da fuori Regione, convergendo verso quell’equilibrato rapporto di 60% e 40% tra le sedi di Modena e di Reggio auspicato nel 1998.

Questi dati riflettono la vasta offerta didattica del nostro Ateneo, che abbraccia un vasto spettro di saperi nelle aree umanistico-sociali, giuridico-economiche, scientifico-ingegneristiche, medico-sanitarie. Oltre ai Corsi di Laurea, Unimore ha osservato una tendenza crescente di iscrizioni ai suoi Corsi di terzo livello, dai Master ai Corsi di perfezionamento, dai Dottorati di Ricerca (630 iscritti) alle Scuole di Specializzazione, (oltre 1500 iscritti).

Il modello multisede ha inoltre mostrato la sua validità nella capacità di sviluppare ulteriori campus (nei territori di Mantova e Carpi), di connettersi al sistema produttivo locale, di promuovere nuove forme di innovazione e ricerca (start-up e tecnopoli): diretta conseguenza sono risultate l’efficienza dei processi formativi, con contenuti tempi di laurea e tempi di occupazione dalla fine degli studi significativamente ridotti rispetto alle medie nazionali, e quella delle attività di ricerca, con la partecipazione delle due sedi ai fondi strutturali regionali, europei e del PNNR.

Infine, il progetto “Città Universitaria” sviluppato nelle due sedi, teso alla creazione di un ecosistema universitario integrato che valorizzi l’educazione superiore e la integri efficacemente nel tessuto socioeconomico e culturale della città, ha posto le basi per rendere Modena e Reggio centri di attrazione per studenti e ricercatori, sia a livello locale sia internazionale.

Questo ha generato tra l’altro un rinnovamento profondo e ampio del patrimonio edilizio universitario, con un’attività coordinata volta anche alla rigenerazione di edifici pubblici. Nel complesso, la presenza di Unimore nelle due Città ha contribuito a modellarne il tessuto urbano, culturale ed educativo. Ogni edificio universitario, sia a Modena che a Reggio Emilia, racconta una parte della storia dell’istituzione e del suo ruolo nella comunità locale.

Questo numero speciale di Focus raccoglie le varie iniziative promosse nel corso del presente anno accademico nell’ambito delle celebrazioni di un anniversario che, nel testimoniare la validità della scelta effettuata 25 anni fa, costituisce al contempo un’occasione di riflessione sul progetto complessivo di sviluppo futuro del nostro Ateneo.

Editoriale : Il 25° anniversario dell’Università di Modena e Reggio Emilia