> FocusUnimore > numero 59 – giugno 2025
Unimore’s DESU reaches out into the local area in search of innovative teaching approaches capableof integrating with museums: from the ‘School in the Museum’ at the A. Manzoni ComprehensiveInstitute to various interpretations of the ‘Extended School’
The Department of Education and Humanities (DESU) at Unimore, in collaboration with CERIID, is exploring innovative teaching practices that connect schools and museums as shared learning spaces. Originating from the “School in the Museum” project at the “A. Manzoni” Institute in Reggio Emilia during the pandemic, this approach has developed into structured initiatives such as the “Week at the Museum” and “A Year at the Museum”. These experiences support a curriculum focused on heritage and citizenship, and offer new training pathways for future primary teachers, especially in STEAM education. Now part of the European “Widespread Education” project, the initiative promotes cooperation between schools and local cultural institutions. Parallel work in biology education and citizen science, led by Professor Tiziana Altiero, further strengthens the integration of museums in teacher education and scientific outreach. The project contributes to DESU’s broader mission to reduce educational inequalities through innovative, hybrid learning environments.
- La “Scuola In Museo” dell’IC. Manzoni e le collaborazioni con il DESU e il CERIID
L’esperienza dell’I.C. “A. Manzoni” di Reggio Emilia, grazie ai Patti di Comunità del periodo pandemico promossi dall’Amministrazione comunale e Officina Educativa, ha dato il via nel territorio di Reggio Emilia a una riflessione di più ampio respiro che ha coinvolto fin dal principio il DESU, Dipartimento di Educazione e Scienze Umane e, in particolare, il CERIID, il Centro di Ricerca Insegnanti e Innovazione Didattica di Unimore. La prof.ssa Chiara Bertolini e il suo gruppo di ricerca, infatti, hanno proseguito, dopo l’esperienza della “Scuola In Museo” promossa dalla Dirigente scolastica dott.ssa Alessandra Landini, un percorso articolato di approfondimento sugli ambienti e le collaborazioni coi territori.
Dal principio, l’I.C. “A. Manzoni” dopo essere uscito dai propri ambienti scolastici ed essersi decentrato presso i Musei Civici della sua città ha scelto di concretizzare l’esperienza e metterla a sistema. Durante questa occasione di “cittadinanza provvisoria”, nata dalla necessità del distanziamento dovuto all’emergenza sanitaria e grazie all’amministrazione comunale di Reggio Emilia, l’istituto ha avuto l’opportunità di far ruotare tutte le sue classi per una settimana all’anno nelle sale del Palazzo dei Musei. Nella prima annualità 2020-21, con la “Settimana al museo”, la dirigente ha deciso con i suoi docenti di trasformare la possibilità di alcune classi in un’opportunità per tutti i suoi studenti e i suoi docenti, dando vigore e concretezza a quella flessibilità organizzativa in seno all’autonomia delle istituzioni scolastiche, già promosse nel DPR 275/99. Nell’a.s. successivo, 2021-22, due classi della primaria Ada Negri hanno avuto l’onore di vivere “Un anno al museo” ed essere formati al suo interno. Mentre questo accadeva nel museo, un Patto di collaborazione, stretto tra il Museo e la scuola, ha permesso a tutte le altre classi di fruire di un’altra offerta formativa: il Delivery Museum, un’installazione con numerosi reperti, di varia natura, custoditi all’interno di teche di plexiglass, che è stato ospitato all’interno di tutti i plessi. La sperimentazione di questo museo portable, studiato dalla prof.ssa Bertolini, ha potenziato le competenze sollecitate nell’anno precedente, favorendo al contempo la prosecuzione della co-progettazione con gli esperti e gli educatori museali, alla ricerca di una ibridazione fattiva ed efficace.
Queste esperienze, insieme alla vocazione dell’istituto all’innovazione didattica e alle pratiche inclusive, hanno permesso la nascita di un Curricolo del Patrimonio e della Cittadinanza, che vede ancora oggi nella sinergia con il territorio la formula pedagogica della propria innovazione.
Dal dialogo e dalle convergenze tra il lavoro di ricerca sull’educazione scientifica e la didattica museale della dott.ssa Alessandra Landini, professore a contratto presso il DESU, è nato un Progetto di tirocinio non esportabile per gli studenti di Scienze della Formazione Primaria (SFP) che ha trovato nella relazione privilegiata con i Musei civici una rispondenza strategica: STEAM tra Scuola e Museo, di cui la dott.ssa Landini è referente scientifico. Partendo dall’approccio narrativo-metaforico alle scienze, l’istituto offre agli studenti un esempio di fattiva integrazione tra spazio-scuola, nello studio delle STEAM, e spazio-museo.
La co-progettazione tra docenti in servizio e docenti pre-servizio, profondamente funzionale allo scambio di esperienze professionali e culturali, permette di fare esperienza di una consolidata prassi di educazione al patrimonio, grazie alla collaborazione con Chiara Pellicciari e Riccardo Campanini dei Musei Civici di Reggio Emilia, che sostengono il dialogo con i docenti, trasformando il legame ormai storico tra musei e didattica.
- Dalla esperienza della “Scuola In Museo” alla ricerca in Europa sulla “Widespread Education”
La prof.ssa Chiara Bertolini, Presidente del Corso di Laurea in Scienze della Formazione Primaria e Professore ordinario di Didattica e Pedagogia Speciale, che, come si diceva, ha inteso fin da principio i Musei Civici di Reggio Emilia come luogo di “fare scuola”, collaborando con l’Istituto “A. Manzoni”, ha approfondito nello specifico due delle esperienze prototipiche del rapporto tra scuola e museo: la “Settimana al museo” e “Un anno al museo”.
In particolare, il CERIID si è concentrato sull’esperienza della settimana al museo, andando ad analizzare e mettere a sistema le modalità di lavoro degli educatori museali e al contempo gli impatti percepiti dagli insegnanti, dalle bambine e dai bambini dell’Istituto “A. Manzoni”. Dallo studio sono emerse le grandi potenzialità dell’esperienza per lo sviluppo professionale sia degli insegnanti sia degli operatori museali. Negli anni successivi, la prof.ssa Bertolini inizia ulteriori collaborazioni di carattere sperimentale con altri istituti scolastici del territorio. Tali azioni di ricerca-formazione sono state volte a tutt’oggi a ibridare la didattica dei contesti formali con quella dei contesti non formali, coinvolgendo bambini e ragazzi dai 3 anni ai 19 anni.
La docente è attualmente parte attiva di un Progetto europeo dal titolo “Widespread Education”, che mira a fornire strumenti e competenze alle scuole per costruire in autonomia esperienze di “scuola fuori dalla scuola”, collaborando con le altre agenzie educative sul territorio. Al progetto, oltre a UNIMORE collaborano l’Amministrazione comunale di Reggio Emilia, Fondazione Reggio Children, l’Università di Girona (Spagna), il Comune di Zadar (Croazia), due scuole dalla Spagna e dalla Finlandia.
Questo ormai consolidato filone di ricerca contribuisce allo sviluppo del Progetto di Eccellenza del DESU, impegnato nel raccogliere buone pratiche e mettere a punto modalità per il contrasto agli analfabetismi ad alto costo sociale.
Nello specifico, lo studio di contesti e ambienti “sfidanti” per la scuola fa emergere l’efficacia di modelli didattici innovativi che permettono una maggiore motivazione e lo sviluppo di competenze sia negli utenti sia nei professionisti della scuola. Al contempo, permette di interrogare gli spazi museali sulla necessità di uscire dalla radicata esperienza della fruizione occasionale di laboratori, verso la costruzione di percorsi dinamici co-progettati tra scuola ed extra-scuola.
- Dalla didattica della biologia alla rivisitazione della didattica museale nella formazione docenti
Della relazione con i musei ha fatto ampia esperienza anche la Prof.ssa Tiziana Altiero del DESU, che come zoologa e docente di Biologia di Scienze della Formazione Primaria, collabora da anni con il Museo di Zoologia ed Anatomia Comparata di MuseOmoRE e con i Musei civici di Reggio Emilia.
Dal 2011, nell’ambito dell’insegnamento di Biologia del Corso di Laurea Magistrale a Ciclo Unico in Scienze della Formazione Primaria, il rapporto con i musei di Modena e Reggio Emilia ha sempre fatto parte dei percorsi di educazione scientifica del DESU. Al termine dell’insegnamento di Biologia era sempre prevista la visita ai musei e la partecipazione alle simulazioni di percorsi didattici presenti nell’offerta formativa per le scuole, andando ad ibridare concretamente i contenuti del corso e le buone pratiche di didattica museale in ambito scientifico.
Il museo di Zoologia e Anatomia Comparata è stato inoltre partner significativo per attività di Terza Missione, come la divulgazione scientifica di ambito zoologico, su temi di didattica della biologia, biodiversità ed educazione ambientale, andando a valorizzare la relazione stretta tra istituzioni del territorio e obiettivi comuni nell’ambito della ricerca, anche grazie alla Citizen Science. La prof.ssa Altiero, infatti, si occupa dello studio della biodiversità dei tardigradi, coinvolgendo le scuole italiane di ogni ordine e grado nell’ambito del progetto PNRR National Biodiversity Future Center, NBFC, che ha l’obiettivo di monitorare, conservare, ripristinare e valorizzare la biodiversità italiana in quanto il nostro paese è tra i paesi del Mediterraneo più ricchi di diversità biologica e di specie endemiche.
Da diversi anni, inoltre, il museo rappresenta un’opportunità per garantire agli studenti di SFP in Erasmus di sostituire il laboratorio di Biologia, con attività culturali e didattiche significative relative alla didattica della zoologia e dell’anatomia umana. La frequenza, nello specifico, di attività museali condotte e concordate con i musei di MuseOmoRE, prima di partire per il periodo di studio, diventa strategia vincente per gli studenti che, affiancando classi e educatori (personale tecnico esperto dei musei), si appropriano non solo dei contenuti ma anche delle buone prassi tipiche degli ambienti museali.
La Prof.ssa Tiziana Altiero, referente scientifico del Progetto di tirocinio “Piccoli scienziati”, che affronta lo studio delle scienze attraverso un approccio narrativo-metaforico e immaginativo, coordina questa decennale esperienza integrando i materiali e le storie-artefatto dei ricercatori con un intenzionale utilizzo dei reperti museali. L’approccio, da anni diffuso nelle scuole delle province di Modena e Reggio Emilia, è portato avanti da moltissimi insegnanti che continuano ad integrare i materiali originali, oggetto di importanti pubblicazioni, con l’abitudine di fruire degli spazi museali e delle opportunità di approfondimento in ambito scientifico.
La docente, grazie alla sua esperienza nella didattica della biologia, come membro del Comitato scientifico MuseOmoRE di cui fa parte anche la Prof.ssa Michela Maschietto, collabora al progetto di riqualificazione dell’ex Ospedale Sant’Agostino, che restituirà alla città un nuovo luogo dove vivere e condividere i patrimoni museali.
Musei civici di Reggio Emilia, Collezione “Gaetano Chierici”