> FocusUnimore > numero 58 – maggio 2025
Public Value, Sustainable Growth and Social Commitment: Unimore’s Sustainability Report Sets the Course
Unimore has released its first Sustainability Report, referring to the year 2023, aligned with GRI standards, the RUS-GBS protocol, and the UN 2030 Agenda. The document outlines the University’s economic, social, and environmental impact, and informs its future strategic planning. In 2023, Unimore managed over €270 million, with €53.5 million reinvested in research and education. The academic offer includes 92 programmes and over 28,000 students (54% women), with an 86% employment rate one year after graduation. Key priorities include gender equality, energy and environmental sustainability, sustainable mobility, staff wellbeing, and technology transfer (with 60 active patents). The AMULA initiative provides healthcare cover for researchers in non-standard employment. The report results from broad stakeholder engagement and marks a long-term commitment to transparency, public responsibility, and sustainable development.
L’Università degli Studi di Modena e Reggio Emilia ha approvato il primo Bilancio di Sostenibilità della propria storia, riferito all’anno 2023.
Si tratta di un documento di oltre cento pagine, redatto in coerenza con gli standard internazionali GRI (Global Reporting Initiative), con il protocollo nazionale RUS-GBS e con gli obiettivi dell’Agenda ONU 2030.
Il lavoro è stato affidato a un Comitato Tecnico Scientifico guidato dalla Prof.ssa Grazia Ghermandi e composto dalla Prof.ssa Anna Maria Ferrari, dalla Prof.ssa Ulpiana Kocollari e dalla Dott.ssa Sofia Costanzini.
Il processo ha coinvolto in modo coordinato tutte le direzioni e le unità amministrative dell’Ateneo; ciò ha generato un documento che restituisce in modo integrato gli impatti dell’Università su scala economica, ambientale e sociale, e ne rappresenta la struttura strategica attraverso dati, obiettivi, misurazioni e progettualità.
Nel 2023 l’Ateneo ha gestito risorse per un totale di oltre 270 milioni di euro: 204 milioni derivano da trasferimenti pubblici e privati, mentre 64 milioni corrispondono a proventi propri. Il valore economico trattenuto, ovvero la quota reinvestita direttamente in attività di ricerca, didattica e miglioramento infrastrutturale, ammonta a 53,5 milioni di euro, in crescita del 44% rispetto all’esercizio precedente.
I principali investimenti hanno riguardato il diritto allo studio, con 48,9 milioni di euro destinati a borse e strumenti di sostegno a studenti e studentesse, e i versamenti all’amministrazione statale, per un ammontare di 8,7 milioni in imposte.
L’offerta formativa di Unimore comprende 92 corsi di studio, in crescita rispetto agli 82 attivi nel 2020. Tra questi si contano 40 corsi magistrali, 17 dottorati di ricerca e 49 scuole di specializzazione. Nell’anno accademico 2022/2023 la popolazione studentesca ha superato i 28.000 iscritti, con una prevalenza femminile pari al 54%.
L’85% degli studenti dei corsi triennali e magistrali si dichiara soddisfatto della qualità della didattica e il tasso di occupazione a un anno dalla laurea magistrale supera l’86%, con una retribuzione media di 1.523 euro netti mensili. I dati mostrano anche una tenuta degli indici di regolarità negli studi e un incremento delle iscrizioni internazionali, in particolare nei percorsi di dottorato.
Il bilancio rileva poi una progressiva adesione ai principi della parità di genere, con un Piano per l’Uguaglianza attivo e monitorato, e una presenza costante della componente femminile nei corsi STEM, nei percorsi di carriera e nella rappresentanza istituzionale.
L’attività scientifica è documentata da oltre 13.900 pubblicazioni censite nell’ultimo quinquennio e da un totale di 199 progetti internazionali attivi.
La produzione scientifica dell’Ateneo si segnala per la crescente adesione tematica agli obiettivi di sviluppo sostenibile delle Nazioni Unite. Nel 2023 sono stati mantenuti 60 brevetti italiani, a conferma del ruolo che l’Università ricopre anche nell’ambito del trasferimento tecnologico e del consolidamento delle relazioni con il sistema produttivo.
L’Ateneo ha in uso oltre 60 edifici distribuiti tra Modena, Reggio Emilia, Carpi e Mantova, per una superficie complessiva che supera i 190.000 metri quadrati e i 700.000 metri cubi riscaldati. Nel 2023 il consumo energetico si è attestato su 10.541 MWh di energia termica, in calo di oltre 3.800 MWh rispetto al 2021, e 11.092 MWh di energia elettrica.
Il bilancio registra anche il completamento e l’attivazione del Piano Energetico di Ateneo 2023-2025, che comprende interventi su impianti fotovoltaici, sistemi di relamping, coibentazioni e sostituzioni tecnologiche.
Due progetti rilevanti, relativi al Campus di Scienze e al Campus di Ingegneria, hanno ottenuto cofinanziamenti regionali e fondi BEI, oltre a risorse interne, per un importo complessivo pari a 6,46 milioni di euro.
I dati restituiscono un’organizzazione tecnica orientata alla sostenibilità delle strutture, alla riduzione dei consumi e alla pianificazione a lungo termine degli interventi di efficientamento.
Il bilancio fotografa anche l’evoluzione delle politiche ambientali legate alla mobilità e alla gestione dei rifiuti. Le rilevazioni effettuate tra il personale docente e tecnico-amministrativo e tra studentesse e studenti hanno consentito una mappatura puntuale degli spostamenti sistematici, in particolare tra le sedi di Modena, Reggio Emilia, Carpi e Mantova.
Sono stati introdotti incentivi per la mobilità sostenibile, programmi di car pooling e misure di sostegno al trasporto pubblico.
Nel 2023 è proseguita l’iniziativa Unimore Plastic Free, con la distribuzione di borracce in alluminio a studentesse, studenti e personale, che ha comportato un risparmio stimato di oltre 87.000 bottiglie di plastica monouso.
La raccolta differenziata è attiva su cinque flussi principali (carta, plastica, toner, pile e cartucce) e sono state attrezzate stazioni ecologiche in tutti i poli didattici.
I dati relativi al personale accademico e tecnico-amministrativo confermano la stabilità dell’organico, con circa 1.000 tra docenti e ricercatori e oltre 700 dipendenti delle aree gestionali e di supporto.
Il documento descrive nel dettaglio le azioni promosse per il benessere organizzativo, il bilanciamento tra tempi di vita e di lavoro, l’accesso a programmi di prevenzione e assistenza, la formazione continua e la partecipazione a bandi per l’innovazione dei processi interni.
Tra le iniziative di maggiore impatto sociale, il bilancio documenta la costituzione e l’avvio dell’Associazione Mutualistica Universitaria Lavoratori Atipici (AMULA), che garantisce coperture sanitarie a borsisti/e, assegnisti/e, collaboratori/trici e soggetti esterni attivi nella ricerca universitaria.
La redazione del bilancio ha previsto anche una fase esterna di stakeholder engagement, condotta attraverso l’analisi delle aspettative espresse da portatori d’interesse interni ed esterni: studenti, famiglie, alumni, enti pubblici, fondazioni, imprese, terzo settore. La mappatura dei temi materiali e delle priorità condivise ha guidato la costruzione delle sezioni del documento, trasformando le esigenze raccolte in criteri di valutazione e indicatori di impatto.
Il bilancio costituisce quindi uno strumento operativo a supporto della programmazione, una base condivisa per orientare le decisioni strategiche e una traccia verificabile di quanto l’Ateneo realizza in termini di responsabilità pubblica, rigenerazione territoriale e sviluppo sostenibile.
L’adozione di questo documento segna l’inizio di un ciclo stabile di rendicontazione integrata, con cui Unimore intende consolidare un modello di governo trasparente, misurabile e orientato alla trasformazione concreta dei contesti in cui opera.