Page 32 - focusUnimore_aprile2023
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bilizzi, cresci sotto tanti punti di vista.
Le prime settimane in Spagna sono state un
po’ di crisi così come tutti i cambiamenti radica-
li. Quando però ho iniziato a riconoscere i luoghi
visti, che per me significa familiari, mi sono tran-
quillizzata. Sicuramente anche il paragone con i
compagni di lezione e lo scoglio della lingua non
sono stati da meno, ma l’importante è stato non
demordere, il pensare che non si va in crisi perché
è impossibile.
Sono partito con altri ragazzi della mia città, ed
essere lì con persone che conosci aiuta soprattut-
to all’inizio. Allo stesso tempo mi è servito capire
che loro rappresentavano una zona di comfort ed
era necessario staccarsi per vivere davvero ap-
pieno l’esperienza, imparare meglio la lingua, fare
nuove amicizie, mettersi in gioco in tanti contesti
nuovi.
Ci sono stati momenti particolarmente dif-
ficili, ostacoli specifici? Come li hai superati,
da chi hai avuto supporto?
Il periodo Erasmus ha rappresentato una sfida
personale nel badare a me stesso, per le faccende
pratiche, concrete, nel tenere ordine e mi è sen-
z’altro servito, anche se forse, in parte, questa per
me è una battaglia ancora aperta...
Il problema più grande è stato intrecciare gli
esami per fare in modo di sostenere quelli di mio
interesse e allo stesso tempo quelli previsti obbli-
gatoriamente dal mio piano di studi. Oltre a ciò,
i momenti più duri sono stati legati soprattutto a
questioni molto pratiche come, primo fra tutti, il
trovare casa in totale autonomia in una città gran-
de e caotica come Barcellona. Mi sarebbe piaciuto
avere un supporto in questo, anche prima della
mia partenza.
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