> FocusUnimore > numero 29 – settembre 2022

Editorial
To coincide with the start of teaching activities in the new academic year 2022/2023, I would like to make a few remarks on the mission of our University, together with a heartfelt greeting and best wishes to the entire academic community.
The design of the educational offer, research, the third mission and its social function are for our university constantly anchored to the quality challenge and the principles of sustainability, with a continuous focus on the inclusiveness of teaching and related actions.
The university as we know it today is set within the horizon outlined by the Bologna Process, an intergovernmental cooperation agreement in the field of higher education that aims to promote academic freedom, the free movement of professors and students, openness to research contexts also outside the university, and other principles that are now part of our common vocabulary.
Within this process, the European Higher Education Area (EHEA) was defined as an objective agreed upon by several European governments to promote cooperation between university institutions and higher education institutions within a single system, complemented by a European Research Area (ERA).
A careful analysis of international dynamics is therefore a valuable tool for designing a university system capable of grasping the increasingly rapid cultural, social and economic changes of our time and outlining how these challenges can be met.
In such a context, Unimore pursues its aim of contributing to the welfare and development of the community through the production of knowledge made possible by research, the development of the applications that derive from it and the transmission of this knowledge to the new generations and, more generally, to society, through higher education activities.
The challenge is to implement quality assurance actions for our Degree Programmes, coordinated with a teaching programme based on adequate resources in terms of teaching, facilities and student services; all this in order to train graduates who are up to the expectations and needs of a complex and rapidly changing world of work.
The link between quality research and educational activities is one of the founding characteristics of the University, which also enables the creation of culture and knowledge through the promotion of innovative paths and the enhancement of research infrastructures.
As we all know, our country is confronted with a great opportunity for growth and development represented by the National Recovery and Resilience Plan (NRRP): a fund of more than €190 billion that runs along 16 Components, grouped into 6 Missions.
The funding managed by the Ministry of Universities and Research (MUR) within the framework of Mission 4 of the NRRP amounts to more than €13 billion: these are largely resources earmarked for large projects, for which various aspects will be taken into account, including the catching up of gaps, territorial and generational, as well as the merit principle.
This planning is embedded in a predominantly inter- and trans-disciplinary perspective of the University, thus not limited to individual groups or departments.
Unimore is a founding member of the networks of four national centres: Simulation, calculation and analysis of high-performance data; Sustainable mobility; Development of gene therapy and drugs with RNA technology; Biodiversity and territorial ecosystem for the ecological transition of the economic and social system of Emilia-Romagna.
In addition, two nationwide partnerships on Artificial Intelligence and Innovative Diagnostics and Therapies in Precision Medicine, also involving Unimore, are soon to be established.
This is an achievement of which we are proud and which allows us to measure ourselves against the highest national and international levels, in order to consolidate and strengthen our character as a ‘research university’ in cultural and social, scientific and technological fields of great importance.
The projects and all their implications will be explained in detail n a future issue of FocusUnimore.
Moreover, our university and, more generally, the entire academic system can only fully accomplish their mission if they know how to join new national and international contexts and networks while maintaining a solid and continuous dialogue with local bodies and projects.
On this latter front, our University is very active, as this issue of FocusUnimore also demonstrates, presenting important initiatives taking place this September, characterised by the broad participation of lecturers and researchers, and by maximum openness to all students and citizens: all with a view to fostering and further strengthening the positive dynamism of our communities.


In concomitanza con l’inizio delle attività didattiche del nuovo anno accademico 2022/2023, desidero formulare alcune considerazioni sulla missione del nostro Ateneo, unitamente a un sentito saluto e augurio di buon lavoro all’intera comunità accademica.

La progettazione dell’offerta formativa, la ricerca, la terza missione e la sua funzione sociale sono per il nostro Ateneo costantemente ancorate alla sfida della qualità e ai principi di sostenibilità, con una continua attenzione all’inclusività della didattica e delle azioni ad essa correlate.

L’Università che oggi conosciamo si colloca nell’orizzonte delineato dal Processo di Bologna, un accordo intergovernativo di collaborazione nel settore dell’Istruzione superiore che si pone l’obiettivo di promuovere la libertà accademica, la libera circolazione di docenti e studenti, l’apertura a contesti di ricerca anche esterni all’Università e altri principi oggi entrati nel nostro vocabolario comune.

Carlo Adolfo Porro,
Rettore Università degli Studi
di Modena e Reggio Emilia

All’interno di questo processo è stato definito lo Spazio europeo dell’istruzione superiore (European Higher Education Area, EHEA) che costituisce un obiettivo concordato da numerosi governi europei al fine di promuovere la cooperazione tra le istituzioni universitarie e di alta formazione all’interno di un unico sistema, integrato a uno Spazio europeo della ricerca (European Research Area, ERA).

Un’analisi attenta delle dinamiche internazionali è dunque uno strumento prezioso per disegnare un sistema universitario in grado di cogliere i cambiamenti culturali, sociali ed economici sempre più rapidi del nostro tempo e delineare le modalità con cui tali sfide possano essere affrontate.

In un tale contesto, Unimore persegue le sue finalità di contribuire al benessere e allo sviluppo della comunità attraverso la produzione di conoscenza resa possibile dalla ricerca, lo sviluppo delle applicazioni che da essa discendono e la trasmissione di tale sapere alle nuove generazioni e più in generale alla società, mediante attività di alta formazione.

La sfida è quella di mettere in atto azioni di assicurazione della qualità dei nostri Corsi di Studio, coordinate con una programmazione didattica basata su adeguate risorse in termini di docenza, strutture e servizi agli studenti; tutto ciò al fine di formare laureati e laureate all’altezza delle aspettative e delle necessità di un mondo del lavoro complesso e in rapida evoluzione.

Il legame tra ricerca di qualità e attività formative è una delle caratteristiche fondanti dell’Università, che permette di creare cultura e sapere anche attraverso la promozione di percorsi innovativi e la valorizzazione delle infrastrutture di ricerca.

Come tutti sappiamo, il nostro paese si confronta con una grande opportunità di crescita e sviluppo rappresentata dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR): un fondo di oltre 190 miliardi di euro che si sviluppa lungo 16 Componenti, raggruppate in 6 Missioni.

I finanziamenti gestiti dal Ministero Università e Ricerca (MUR) nell’ambito della Missione 4 del PNRR ammontano a più di 13 miliardi: si tratta in larga misura di risorse destinate a grandi progetti, per realizzare i quali si terrà conto di vari aspetti, tra cui quello del recupero dei divari, territoriali e sul piano generazionale, nonché del principio di merito.

Questa progettazione è inserita in un’ottica prevalentemente inter- e trans- disciplinare di Ateneo, non quindi limitata a singoli gruppi o dipartimenti.

Unimore è presente come socio fondatore delle reti di quattro Centri nazionali: Simulazioni, calcolo e analisi dei dati ad alte prestazioni; Mobilità sostenibile; Sviluppo di terapia genica e farmaci con tecnologia a RNA; Biodiversità, nonché dell’Ecosistema territoriale per la transizione ecologica del sistema economico e sociale dell’Emilia-Romagna.

È inoltre prossima la costituzione di due partenariati estesi a livello nazionale, in tema di Intelligenza artificiale e di Diagnostica e Terapie innovative nella medicina di precisione,che vedono anch’essi la partecipazione di Unimore.

Si tratta di un risultato del quale siamo orgogliosi e che ci permette di misurarci con i massimi livelli nazionali e internazionali, al fine di consolidare e rafforzare il carattere di “Università di ricerca” in ambiti culturali e sociali, scientifici e tecnologici di grande importanza.

In un prossimo numero di FocusUnimore verranno illustrati in maniera dettagliata i progetti e tutte le loro implicazioni.

La nostra Università e, più in generale, l’intero sistema accademico possono del resto realizzare pienamente la loro missione solo se sanno inserirsi in nuovi contesti e reti nazionali e internazionali mantenendo, al contempo, un solido e continuo dialogo con enti e progettualità territoriali.

Su quest’ultimo versante il nostro Ateneo è molto attivo come dimostra anche questo numero di FocusUnimore in cui vengono presentate importanti iniziative che si svolgono in questo mese di settembre, caratterizzate da un’ampia partecipazione di docenti, ricercatori e ricercatrici e dalla massima apertura all’intero corpo studentesco e a tutta la cittadinanza: tutto nell’ottica di favorire e ulteriormente rafforzare il positivo dinamismo delle nostre comunità.

Editoriale. Qualità, sostenibilità, inclusione: le sfide del nostro Ateneo per il futuro