> FocusUnimore > numero 1 febbraio 2020

Nel segno di una didattica sempre più partecipata, coinvolgente ed innovativa Unimore promuove la prima “Field School Costa Rica 2020”.

Si tratta dell’importante opportunità offerta a sei studenti, iscritti al corso di Scienze Naturali, che sono approdati in un paradiso terrestre, chiamato Costa Rica, da dove potranno studiare dal vivo ciò che in genere si apprende solo sui libri.

Studentesse e studenti partecipanti a questa campagna di studio sono partiti assieme ad un gruppo di esperti di Unimore, che hanno realizzato, circa una ventina di anni fa, una Stazione di ricerca Italia – Costa Rica (costruita anche grazie a fondi raccolti dalla Onlus Foreste per Sempre) e dai quali trarranno insegnamenti direttamente sul campo attraverso metodi di indagine in vari settori delle Scienze Naturali, con particolare focus sulla fauna e sulla flora, sulla meteorologia tropicale, sugli effetti che i cambiamenti ambientali e climatici possono generare su di essa.  Con questo intento Unimore circa tre anni fa ha collocato una stazione meteorologica ed una webcam nella Riserva Karen Mogensen, i cui dati arrivano alla rete meteo dell’Osservatorio Geofisico del Dipartimento di Ingegneria “Enzo Ferrari” dell’Ateneo.

Uno dei luoghi di studio sarà proprio la Riserva Karen Mogensen, un’area protetta di circa 1000 ettari gestita dalla locale associazione conservazionistica Asepaleco, in cui sono condotte indagini principalmente nei settori zoologico, botanico e meteorologico.

Tra le mete naturalistiche, che gli studenti di Unimore potranno visitare e conoscere, vi sono inoltre la Riserva Naturale Assoluta di Cabo Blanco, lembo incontaminato di litorale e foresta sull’Oceano Pacifico, il Parco Nazionale Palo Verde, ricchissimo in avifauna dulciacquicola migratoria, e l’area umida Ramsar che gli studenti di Unimore raggiungeranno risalendo in barca il rio Tempisque, uno dei principali fiumi del paese. Ultima tappa sarà il Parco Nazionale Volcán Tenorio, caratterizzato dalla suggestiva foresta nebbiosa, che raggiunge quasi i 2000 metri di altitudine in cui vivono, tra gli altri, il giaguaro ed il tapiro di Baird.

“L’importanza ed il valore della biodiversità per la stessa vita dell’uomo non sono ancora sufficientemente conosciuti dall’opinione pubblica mondiale e tenuti nella giusta considerazione per poter attuare delle corrette politiche di gestione della “casa comune”, il pianeta Terra, e delle sue risorse”. Questa affermazione da attribuirsi al prof. Dario Sonetti, già docente di Biologia dell’Ateneo, coordinatore di “Foreste per sempre” e fondatore della stazione biologica e meteoclimatica in Costa Rica, risale a circa 12 anni fa. In oltre due lustri cosa è cambiato? Cosa si sta facendo realmente per tutelare la “casa comune” ovvero il Pianeta Terra? A livello mondiale sono molte le risorse economiche impiegate per cercare di arginare il fenomeno del degrado, ma le misure adottate non paiono finora essere state in grado di arrestarlo.

In questo contesto Unimore continua nelle sue ricerche che insistono sulla sostenibilità ambientale ma, soprattutto, nel coinvolgere i suoi giovani a vedere da vicino cosa sia la Biodiversità per constatare la critica situazione in cui versano gli ecosistemi del mondo. Sensibilizzare gli studenti e stimolare la loro conoscenza della realtà delle foreste e delle popolazioni indigene che le abitano può fare comprendere loro l’importanza della Biodiversità per la sopravvivenza dell’ecosistema mondiale ed in particolare di quella costaricense che, nonostante il Paese copra solo lo 0.03% della superficie terrestre, contiene il 4.5% della biodiversità mondiale con più di 90.000 specie conosciute e circa 500.000 ancora da conoscere.

La varietà della vita – spiega il prof. Dario Sonetti – è la caratteristica fondamentale che accomuna e diversifica tutti gli organismi viventi che, plasmati dalla selezione naturale, hanno popolato il pianeta nel corso di quasi quattro miliardi di anni. La biodiversità ed i suoi servizi, fondamentali anche per il benessere umano, si possono salvaguardare ripensando in modo più critico ed equo alle necessità di ogni uomo sul pianeta, minimizzandone i relativi costi ambientali e facendo in modo che i consumi non superino le biocapacità di recupero e rigenerazione delle risorse naturali. Varie iniziative sono in atto per la conservazione della biodiversità, ma solo la consapevolezza e l’apporto di tutti potrà rendere fattive queste azioni”.

Per seguire sui social i nostri studenti e le nostre studentesse nella Costa Rica si può digitare @S4EDU

Field School Costa Rica
La Field School è frutto della collaborazione tra il Dipartimento di Scienze Chimiche e Geologiche, il Dipartimento di Scienze della Vita ed il Dipartimento di Ingegneria “Enzo Ferrari”, in sinergia con l’associazione Foreste per Sempre.
Vi partecipano in qualità di docenti ed accompagnatori Matteo Dal Zotto, Annalisa Ferretti, Luca Lombroso, Giuseppe Romeo, Dario Sonetti.

Foto di gruppo

Gli studenti nella Costa Rica
Adriana Bruschetti, Federica Carrieri, Marco Cassanelli, Stefano Francesconi, Alessio Franciosi, Liam Vezzani.
Nella foto, insieme agli studenti Unimore, i docenti Dario Sonetti, Giuseppe Romeo, Matteo Dal Zotto

La conservazione della biodiversità: singolare esperienza di studio e ricerca in Scienze Naturali nella Costa Rica