> FocusUnimore > numero 57 – aprile 2025
The Pharmaceutical Industry: A Strategic Sector for Italy
The pharmaceutical industry is one of the driving forces of the Italian economy, with production exceeding €50 billion in 2023, largely destined for export. A powerful engine of innovation and employment, the sector invests heavily in research and development, focusing on cutting-edge technologies such as biopharmaceuticals, artificial intelligence, and nanomedicine. In this evolving landscape, Unimore plays a strategic role. Through the work of Professor Giovanni Tosi and the Nanotech TefarTI laboratory, the University is at the forefront of developing nanomedicines for the targeted delivery of drugs and genetic material. Unimore is actively involved in national and European platforms, contributing to both industrial and clinical innovation, and strengthening the bridge between academic research and the production system. This article explores the figures, challenges, and future perspectives of the sector, highlighting Unimore’s scientific and technological contribution to the healthcare of tomorrow.
L’industria farmaceutica rappresenta un pilastro fondamentale per l’economia italiana e il benessere della popolazione. L’analisi condotta da Airi – Associazione Italiana per la Ricerca Industriale evidenzia il ruolo chiave di questo settore, che si distingue per la sua eccellenza produttiva e la forte vocazione all’export.
L’Italia si colloca tra i primi produttori di farmaci in Europa, con un valore della produzione che ha superato i 50 miliardi di euro nel 2023. Un dato significativo è che oltre il 90% di questa produzione è destinato all’export, confermando il Paese come un hub di riferimento nel panorama internazionale.
L’industria farmaceutica italiana impiega direttamente circa 70.000 persone, mentre considerando anche i settori dell’indotto, il numero totale degli addetti supera le 150.000 unità. Oltre al valore economico, il settore si distingue per l’alto livello di investimenti in Ricerca e Sviluppo (R&S), con una spesa pari a 2 miliardi di euro, corrispondente al 7% del totale nazionale. Se si considerano anche gli investimenti nella produzione, il totale raggiunge i 3,6 miliardi di euro, con una crescita costante nell’ultimo decennio.
L’innovazione è un elemento chiave per il settore farmaceutico italiano. L’80% delle nuove soluzioni nasce da progetti di open innovation, che coinvolgono università, biotech, startup e enti no-profit. Nell’asset strategico vi è anche il fondamentale contributo di Unimore attraverso la partecipazione del prof. Giovanni Tosi del laboratorio Nanotech TefarTI del Dipartimento di Scienze della Vita, per le competenze ed il ruolo come segretario della Piattaforma Europea in Nanomedicina e di coordinamento della Piattaforma Nazionale in Nanomedicina e di quella dell’Ateneo.
Lo studio Airi ha individuato nove scenari tecnologici che caratterizzeranno il futuro della farmaceutica: Biofarmaci, Vaccini per contrastare la resistenza antimicrobica, Terapie Avanzate, Intelligenza Artificiale per la scoperta di nuovi farmaci, Digital & Connected Care, Nuove tecnologie per l’imaging diagnostico e la radiologia, Diagnostica di precisione tramite biopsia liquida e Nanomedicina. Queste innovazioni avranno un impatto significativo sulla competitività, produttività e sostenibilità del settore, contribuendo al miglioramento della salute pubblica.
“In questo contesto, spiega il prof. Giovanni Tosi – Unimore si inserisce in maniera determinante per la presenza di laboratori altamente specializzati nello sviluppo e trasferimento industriale e clinico di nanomedicine in grado di veicolare materiale genico e farmaci biotecnologici in particolare in linea con le linee strategiche della Piattaforma Europea in Nanomedicina e fortemente orientata verso lo sviluppo di progetti di ampio respiro ed impatto come quelli perseguiti all’interno sia del Centro Nazionale per la terapia Genica e i Farmaci a mRNA Technology (CN3) di cui Unimore è spoke leader sia del partneriato dedicato alla medicina di precisione, in cui la nanomedicina rappresenta una tecnologia innovativa e determinante per il raggiungimento degli obiettivi di progetto”.
Nonostante la crescita e l’eccellenza del settore, l’industria farmaceutica italiana deve affrontare diverse sfide. Tra le principali difficoltà si segnalano: la competizione con Stati Uniti e Cina, che investono in misura superiore nel settore farmaceutico; la necessità di adottare tecnologie emergenti, come l’Intelligenza Artificiale, per rimanere competitivi; il ripensamento del sistema sanitario nazionale per rispondere alle nuove esigenze della popolazione e ottimizzare le risorse disponibili. “In questa visione,- prosegue il prof. Tosi – Unimore ed i laboratori coinvolti in questo asset di espansione industriale, tramite la piattaforma di Nanomedicina, può svolgere un ruolo determinante nel facilitare lo sviluppo di sistemi di delivery innovativi, efficaci e sicuri, in grado di veicolare farmaci biotecnologici e materiale genico in malattie rare o in patologie genetiche, permettendo una accelerazione nella traslazione di prodotti verso un setting industriale e successivamente clinico, favorendo di conseguenza l’interazione con aziende di settore al fine di raggiungere più facilmente l’accesso al mercato e quindi il letto dei pazienti”.
Airi
Da oltre 25 anni, il rapporto “Le Innovazioni del Prossimo Futuro” di Airi è uno strumento di riferimento per istituzioni, aziende e investitori, offrendo un quadro dettagliato delle tecnologie emergenti ad alto impatto socioeconomico. L’ultima edizione analizza 130 innovazioni che nei prossimi anni influenzeranno diversi settori produttivi.