> FocusUnimore > numero 24 – marzo 2022

Analizzando l’intero sistema universitario, le donne rappresentano più della metà degli iscritti, ma il loro livello di interesse verso le discipline STEM (Science, Technology, Engineering and Mathematics) rimane basso.

Il MIUR indica nel Piano Nazionale Scuola Digitale che “occorre riavvicinare i ragazzi alle carriere scientifiche in ambito STEM, con un’attenzione particolare al divario di genere”. Su 100 studentesse italiane che si iscrivono all’università, infatti, solo 21 scelgono corsi di laurea STEM (Fonte: MIUR, anno accademico 2020/21).

La sotto rappresentazione delle donne nei percorsi educativi affini alle STEM ha conseguenze importanti in termini di disparità di genere. Tali discipline solitamente sono infatti quelle che offrono i percorsi di carriera più retribuiti e con maggiore stabilità. Una tendenza che è destinata a rafforzarsi in un mondo sempre più dipendente dalle tecnologie.

Nasce quindi l’esigenza di sviluppare progetti e attività che contrastino il divario di genere nelle discipline STEM, un ambito in cui l’Ateneo di Modena e Reggio Emilia è da tempo impegnato con diverse attività.

All’interno del primo Piano di eguaglianza di genere di Unimore, approvato dagli Organi di Ateneo nel dicembre 2021, è presente una specifica azione positiva riguardante la parità di genere nelle STEM. L’azione riguarda l’istituzione di premialità a favore di studentesse iscritte a corsi di laurea appartenenti all’area delle STEM in cui maggiormente si evidenzia una sotto rappresentazione delle donne. Si intende dunque attuare un’azione dedicata ad incentivare la loro presenza, con una ricaduta positiva sul loro accesso ai corsi di laurea triennale di area STEM e, in futuro, con un possibile aumento della loro presenza in corsi di laurea magistrale o di dottorato ed un conseguente impatto positivo sul reclutamento di personale di ricerca in quest’area. L’azione potrà prevedere l’istituzione di borse di studio e la riduzione o il rimborso del pagamento dei contributi, da assegnare alle migliori studentesse dei corsi di laurea Triennale e Magistrale dei corsi appartenenti all’area STEM e caratterizzati da un significativo divario di genere. Una prima borsa di studio, del valore di 5.000 Euro, sarà bandita a breve: la borsa è finanziata da ECO Certificazioni European Certifying Organization S.p.A., organismo accreditato per la valutazione della conformità in ambito qualità, sicurezza, automotive, a sostegno delle Pari Opportunità per studentesse immatricolate in uno dei corsi di laurea triennali dei Dipartimenti di Fisica Informatica e Matematica, Ingegneria “Enzo Ferrari” e Scienze e Metodi per l’Ingegneria di Unimore.

Tra le numerose iniziative in cui sono coinvolti docenti dell’Ateneo, ricordiamo il Convegno “Donne, ricerca, trasformazioni” che si è svolto a Modena, alla Biblioteca Delfini, a fine gennaio, con un intenso programma di incontri e conferenze per fare il punto sugli importanti cambiamenti in corso nel rapporto tra donne, ricerca e società. Il convegno è stato organizzato dall’associazione “Donne e Scienza”, in collaborazione con l’Istituto nanoscienze del Cnr di Modena (Cnr Nano) e con la Biblioteca Delfini, con il patrocinio di Comune di Modena e di Unimore. La Prof.ssa Elisa Molinari, membro dell’advisory board dell’Associazione Donne e Scienza e docente del Dipartimento di Fisica, Informatica e Matematica, ha commentato: “Il convegno ha fornito l’occasione per discutere di parità di genere a partire dalle esperienze concrete delle ricercatrici coinvolte, e per fare il punto sulle molte criticità e opportunità in questo particolare momento storico”.

Tra gli ospiti, la Ministra dell’Università e della Ricerca Maria Cristina Messa e il Professor Giorgio Parisi, Premio Nobel per la Fisica (collegato in videoconferenza a causa delle restrizioni dovute alla pandemia) che hanno partecipato alla tavola rotonda di apertura dedicata alle politiche di genere nella ricerca.

Le due giornate sono state aperte dagli interventi di benvenuto di Sveva Avveduto, Presidente dell’Associazione Donne e scienza; Tindara Addabbo, del Dipartimento di Economia Marco Biagi di Unimore e Presidente della Conferenza organismi di parità delle Università italiane; Maria Chiara Carrozza, Presidente del Consiglio nazionale delle Ricerche, Grazia Baracchi, Assessora all’Istruzione e alle Pari opportunità del Comune di Modena. Eventi come questi ci permettono di mostrare a tutte le nostre studentesse che il cammino oggi è aperto e che possono raggiungere i risultati che desiderano anche nelle materie scientifiche: il mondo della scienza, infatti, non sarebbe più immaginabile senza le donne che ne costituiscono un cardine, a cominciare dalle numerose scienziate insignite del Premio Nobel o, per stare nell’attualità, che sono un punto di riferimento nella ricerca per le cure e i vaccini contro il Covid.

Un progetto in cui il tema della disparità di genere viene affrontato dal punto di vista delle opportunità di carriera e di come esse possano essere supportate da attività di mentoring è il progetto BALANSE “IDUN – from PhD to professor”, che mira ad aumentare il numero di scienziate nelle posizioni di vertice presso la Facoltà di Informatica e Ingegneria Elettrica della NTNU. A questo progetto partecipa la Prof.ssa Laura Giarrè del Dipartimento di Ingegneria ‘Enzo Ferrari’ in qualità, appunto, di Mentor.

Il giorno 4 aprile 2021, presso il DIEF, aula del Tecnopolo, si svolgerà in forma ibrida un workshop dal titolo SmartMO: Smart City, Mobility and Gender issues, organizzato nell’ambito del Progetto IDUN della Università NTNU (Università norvegese della scienza e della tecnologia) e co-sponsorizzato dalla scuola di dottorato internazionale in ICT del DIEF di Unimore.

Tema di questa giornata è cercare di capire se un approccio di genere può dare una prospettiva diversa ai problemi della mobilità intelligente.  I vari scienziati e scienziate presentano interventi su Smart cities, Smart mobility, Smart waste management, Gender issues, AI, Optimization for smart mobility, IOT. Ad esempio ci saranno interventi quali “The gender equality aspect in designing digital interfaces’’, o “Hacking gender barriers: cybersicurity in smart mobility’’ o “Diversity-aware design of Smart Mobility Systems’’.

Il sito dell’evento con il programma dettagliato è https://smartcitymobilitygenderissue.wordpress.com/.

Ragazze Digitali

Il Summer camp “Ragazze Digitali” (www.ragazzedigitali.it) è un progetto di orientamento innovativo che nasce a Modena nel 2014, ideato da Unimore e dall’associazione European Women’s Management Development (EWMD). 

Il progetto, che gode del patrocinio della Regione Emilia-Romagna e dei Comuni di Modena e di Reggio Emilia, è ormai giunto alla sua nona edizione, grazie al finanziamento dalla Fondazione di Modena.

Dal 2018, il summer camp viene replicato a Cesena, grazie alla collaborazione con l’Università di Bologna, e a Reggio Emilia, grazie al supporto di Iren, Fondazione Pietro Manodori e Kolher.

Ragazze Digitali offre ogni anno alle studentesse di terza e quarta superiore un percorso
formativo, gratuito e della durata di tre settimane, per avvicinarle all’informatica e alla programmazione in modo divertente e creativo attraverso attività come la creazione di videogiochi
in Python e la programmazione di robot basati su Arduino e controllati da app del cellulare.

Sono inoltre previsti interventi di imprenditrici ed esperte nel campo dell’informatica che possano rappresentare dei modelli di ruolo in grado di scardinare gli stereotipi di genere diffusi nel campo
dell’informatica.

Dopo due anni in cui il summer camp si è svolto online a causa della pandemia da Covid-19, nel 2022 si prevede di tornare in presenza con una importante novità.  Si sta lavorando per estendere il progetto, con il supporto della Regione Emilia-Romagna, anche nelle sedi universitarie di Parma e Ferrara.

“Sembra dunque arrivato il momento in cui questo progetto, il cui format abbiamo sempre sognato potesse essere replicato, stia per divenire una buona pratica riconosciuta a livello regionale”, commenta la Prof.ssa Claudia Canali, responsabile del Summer Camp per Unimore.

Il progetto ha nel frattempo avuto importanti riconoscimenti.

La Commissione Europea, nel report She Figures (novembre 2021), cita per la parità di genere il Summer Camp Ragazze Digitali come un’esperienza unica in Italia volta ad incoraggiare le ragazze verso lo studio delle materie legate all’ambito ICT (Information and Communication Technology).

Il report She Figures della Commissione Europea riporta annualmente i dati sull’uguaglianza di genere in tutta Europa, il percorso formativo e professionale delle donne e le differenze sulle condizioni di lavoro tra donne e uomini.

Inoltre, il progetto è stato selezionato tra i finalisti della prima edizione del Premio Nazionale per le Competenze Digitali, l’iniziativa promossa dal Dipartimento per la trasformazione digitale, come è visibile al link https://repubblicadigitale, per la categoria “Digitale contro il divario di genere”

La parità di genere nelle discipline STEM