> FocusUnimore > numero 15 – maggio 2021

Giunte ad una fase di innegabile e tangibile innovazione, le nuove frontiere dell’Edilizia, quella 4.0 per intenderci, devono ancora fare i conti con un gradiente di difficoltà particolarmente elevato, dovuto alla corretta comunicazione dei rischi connessi all’utilizzo di alcuni materiali.

L’Agenzia Internazionale per la Ricerca sul Cancro (IARC)  ha individuato diversi composti tra quelli utilizzati in edilizia come cancerogeni per l’uomo, ma i lavoratori spesso non sono informati sugli effetti di queste sostanze.

In una recente indagine del National Hazard Exposure Worker Surveillance (NHEWS, 2012) su diversi settori industriali, il settore delle costruzioni è stato identificato come quello avente la più alta prevalenza di esposizione potenziale a polveri di legno, acidi e alcali e polveri da materiali lavorati, oltreché avere un’elevata prevalenza di potenziale esposizione alla luce diretta del sole, alla “polvere” (cemento, polvere di legno, “polvere ambientale” e “polvere di strada”) e a gas, vapori e fumi.

In questo contesto, di particolare rilevanza è stato il progetto coordinato dall’Istituto Ramazzini e finanziato dall’INAIL Emilia-Romagna, in cui il Dipartimento di Scienze Chimiche e Geologiche è stato coinvolto proprio sui temi dei cancerogeni nell’edilizia.

Il Dipartimento di ChimGeo, Diretto dal Prof. Alessandro Gualtieri, referente del progetto per Unimore, è impegnato da molti anni in attività di ricerca sull’amianto, cancerogeno per eccellenza in campo edile, e ospita il laboratorio CRICT di UNIMORE, denominato Fibers, che si occupa principalmente della caratterizzazione di materiali contenenti amianto provenienti da cantieri edili e, più in generale, della comprensione dei meccanismi di tossicità e patogenicità in vivo dovuti all’esposizione ad amianto sia in campo professionale sia in campo ambientale.

L’iniziativa è stata lanciata dall’Istituto Ramazzini, tra i più importanti e accreditati centri per la ricerca indipendente e la prevenzione del cancro e delle malattie di origine ambientale, per informare i lavoratori e gli addetti del comparto edile della Regione Emilia-Romagna, sui principali rischi cancerogeni dovuti all’esposizione a sostanze presenti nel loro contesto lavorativo, utilizzando in maniera integrata i più moderni strumenti di comunicazione.

Tra i cancerogeni individuati nel progetto, come accennato, figura ovviamente l’amianto, al cui studio il Prof. Alessandro Gualtieri ha dedicato particolare attenzione nel corso delle sue ricerche. Con il termine “amianto”, in realtà, si indicano sei minerali con abito fibroso-asbestiforme, appartenenti alla classe dei silicati: actinolite, amosite, antofillite, crisotilo, crocidolite e tremolite.

Questo particolare materiale, nel corso degli anni, ha conosciuto dapprima un periodo di forte successo, dovuto ad un mix di fattori tra cui l’assoluta versatilità e la grande resistenza alla degradazione e al calore, e infine ha rivelato in modo tragico la sua assoluta dirompenza in termini di pericolosità: le fibre dell’amianto, infatti, proprio a causa della loro resistenza, si sono rivelate causa di tumori del polmone e mesoteliomi.

Oltre all’amianto, gli altri cancerogeni individuati sono: benzene; polveri di legno; formaldeide; silice cristallina, radiazioni UV; diesel, tricloroetilene, fumi di saldatura; fumo di sigaretta 

Il progetto è stato ufficialmente presentato il 16 aprile 2019 presso il Centro di Ricerca sul Cancro Cesare Maltoni del Castello di Bentivoglio durante l’evento “Tumori di origine professionale nel comparto edile della regione Emilia Romagna”

Unimore si è fatta promotrice di uno dei venti seminari organizzati a livello regionale nell’ambito del progetto, con un incontro di studio tenutosi il 26 marzo 2021, dal titolo “Cancerogeni nell’edilizia”.

Ai lavori, oltre al Prof. Gualtieri, hanno preso parte Daniele Mandrioli,  Direttore del Centro di Ricerca “Cesare Maltoni” dell’Istituto Ramazzini, e il Dott. Dario Di Giuseppe, del Dipartimento di Scienze Chimiche e Geologiche.

I seminari hanno coinvolto Scuole Superiori ed Università ma anche Scuole Edili, Ordini Professionali, Lavoratori di Piccole, Medie, Grandi Imprese e Professionisti Addetti alla Sicurezza sui Luoghi di Lavoro, Associazioni Sindacali e Professionali, Patronati.

La prevenzione dei rischi connessi a materiali cancerogeni: un progetto sulle nuove frontiere dell’edilizia con la partecipazione del Dipartimento di Scienze Chimiche e Geologiche