> FocusUnimore > numero 30 – ottobre/novembre 2022

Unimore is among the founders of the new National Centre for Supercomputing
Unimore is among the founding members of the new National Research Centre in High Performance Computing, Big Data and Quantum Computing. The funding of almost 320 million euro, allocated to the ICSC Foundation, which manages the Centre, will be used to build the largest Italian system dedicated to high-performance computing, big data management and quantum computing, a transversal infrastructure supporting the main sectors that are now strategic for the country, with a hub at the Bologna Technopole. The new National Supercomputing Centre will focus on maintaining and enhancing Italy’s HPC and big data infrastructure and on the development of advanced numerical methods and applications and software tools to integrate the calculation, simulation, collection and analysis of data of interest to the research system and the production and social system. The centre will also support higher education and promote the development of policies for the responsible management of data with a view to open data and open science, combining regulatory, standardisation and compliance profiles. Based on the Hub&Spoke model – it will aggregate Italian scientific communities of excellence into 10 Spokes. Unimore is part of the Hub and is scientifically involved in the activities of three Spoke: Spoke 6 ‘Multiscale Modeling & Engineering Applications’ (‘Enzo Ferrari’ Department of Engineering Department of Physical, Computer and Mathematical Sciences), Spoke 7 ‘Materials & Molecular Science’ (Departments of Physical, Computer and Mathematical Sciences, Chemical and Geological Sciences and Sciences and Methods for Engineering), and Spoke 8 ‘In-Silico Medicine & Omics Data’ (Department of Biomedical, Metabolic and Neural Science, ‘Enzo Ferrari’ Department of Engineering, Department of Life Sciences, and Department of Physical, Computer and Mathematical Sciences). 

  Entrato in piena attività da inizio settembre, il nuovo Centro Nazionale di Ricerca in High Performance Computing, Big Data e Quantum Computing conta tra i suoi membri fondatori l’Università degli Studi di Modena e Reggio Emilia, assieme ad altri 50 partner distribuiti su tutto il territorio nazionale, provenienti dal settore pubblico e privato, della ricerca scientifica e dell’industria.      

            Il finanziamento di quasi 320 milioni di euro, assegnato alla Fondazione ICSC, che gestisce il Centro, sarà utilizzato per realizzare il più grande sistema italiano dedicato al calcolo ad alte prestazioni, alla gestione dei big data e al calcolo quantistico, un’infrastruttura trasversale a supporto dei principali settori oggi strategici per il Paese, con Hub al Tecnopolo di Bologna.

           Il nuovo Centro Nazionale di Supercalcolo si focalizzerà infatti da una parte sul mantenimento e il potenziamento dell’infrastruttura HPC e big data italiana e dall’altra sullo sviluppo di metodi e applicazioni numeriche avanzati e di strumenti software, per integrare il calcolo, la simulazione, la raccolta e l’analisi di dati di interesse sia per il sistema della ricerca che per il sistema produttivo e sociale.

         Il Centro sosterrà inoltre l’alta formazione e promuoverà lo sviluppo di politiche per la gestione responsabile dei dati in prospettiva di open data e open science, coniugando profili di regolamentazione, standardizzazione e compliance.

         L’iniziativa prevede il coinvolgimento delle migliori competenze interdisciplinari delle scienze e dell’ingegneria, permettendo innovazioni sostanziali e sostenibili in campi che vanno dalla ricerca di base alle scienze computazionali e sperimentali per il clima, l’ambiente, lo spazio, dallo studio della materia e della vita alla medicina, dalle tecnologie dei materiali ai sistemi e ai dispositivi per l’informazione.

        In particolare, Il Centro Nazionale – organizzato secondo il modello Hub&Spoke – aggregherà le comunità scientifiche italiane di eccellenza in 10 Spoke: “Future HPC & Big Data”, “Fundamental Research & Space Economy”, “Astrophysics & Cosmos Observations”, “Earth & Climate”, “Enviroment & Natural Disaster”, “Multiscale Modeling & Engineering Applications”,“Materials & Molecular Science” e “In-Silico Medicine & Omics Data”, “Digital Society & Smart Cities”, e “Quantum Computing”.

       Unimore fa parte dell’Hub e risulta scientificamente coinvolta nelle attività di tre Spoke: lo Spoke 6 “Multiscale Modeling & Engineering Applications” (Dipartimenti di: Ingegneria Enzo Ferrari, Scienze e Metodi dell’Ingegneria e Scienze Fisiche Informatiche e Matematiche), lo Spoke 7 “Materials & Molecular Science” (Dipartimenti di: Scienze Fisiche Informatiche e Matematiche, Scienze Chimiche e Geologiche e Scienze e Metodi dell’Ingegneria) e lo Spoke 8 “In-Silico Medicine & Omics Data” (Dipartimenti di: Scienze Biomediche, Metaboliche e Neuroscienze, Ingegneria Enzo Ferrari, Scienze della Vita e Scienze Fisiche Informatiche e Matematiche). 

      Le attività di ricerca proposte riguardano la modellizzazione multiscala di dispositivi/circuiti elettronici d’avanguardia, simulazioni di turbolenza applicate a fenomeni atmosferici e geofisici, approcci basati sulla meccanica statistica per la trattazione computazionale di sistemi complessi (Spoke 6); tecniche di machine learning e high-throughput per il design di nuovi materiali, simulazioni HPC delle proprietà di differenti materiali&sistemi per applicazioni pilota in ambito green energy, implementazione di metodi&codici per la simulazione di spettroscopie avanzate (Spoke 7); sviluppo e applicazione di algoritmi AI per l’analisi di immagini e di big data in ambito biomedico a scopo diagnostico e terapeutico, simulazioni per il drug design e la neuroscienza computazionale (Spoke 8).

      Tra le prime iniziative del Centro, vi sarà la pubblicazione entro il 2022 dei primi bandi di dottorato e di reclutamento di ricercatori. A seguire la prima open call per aumentare l’attrattività: sono, infatti, previsti 32 milioni di euro di bandi per il finanziamento di progetti a cui potranno partecipare soggetti che non fanno già parte del Centro, sia pubblici sia privati. Altri 32 milioni saranno a disposizione per i soggetti del Centro con l’obiettivo di promuovere l’innovazione, aumentando il TRL (Livello di Maturità Tecnologica) di nuovi prodotti per finalizzare il processo, in modo da far compiere loro il cosiddetto ultimo miglio fino all’ingresso sul mercato.

        Dal punto di vista tecnologico e infrastrutturale, invece, tra le principali tappe vi è l’upgrade del supercomputer Leonardo al CINECA e del centro di calcolo dell’INFN, l’acquisizione di un computer quantistico da collocare al Tecnopolo, il completamento della rete GARR-T (Terabit) e alcuni interventi per la creazione di Centri satellite tematici in altre sedi italiane. Mentre, nel 2024, sarà messa a disposizione degli utenti l’infrastruttura cloud potenziata.  

“La partecipazione di Unimore a questo Centro Nazionale è assolutamente strategica in termini di accesso alle risorse”, dichiara Paolo Pavan, Delegato alla Ricerca, a fronte del fatto che ICSC metterà a disposizione dei propri partner risorse e strumenti che non sarebbero sostenibili individualmente. Alice Ruini, referente e delegata a rappresentare Unimore nella General Assemby di ICSC, conclude: “Un fondamentale valore aggiunto che deriva dalla nostra membership consiste nella possibilità di fare rete e mettere a sistema le nostre competenze scientifiche e tecnologiche con quelle dei partner, contribuendo così alla costituzione di un ecosistema di frontiera e strategico per il Paese”.

Unimore è tra i fondatori del nuovo Centro nazionale per il supercalcolo