> FocusUnimore > numero 61 – settembre 2025
Unimore’s Identity: Rooted in the Territory and Part of an International Network of Cultural and Scientific Relations
The Rector of the University of Modena and Reggio Emilia, Prof. Carlo A. Porro, opened the ceremony awarding an honorary Master’s Degree in Law to Audrey Azoulay, Director-General of UNESCO. In his address, the Rector emphasised the value of universitas as a community of people dedicated to shared knowledge, combining research, education, and service to society. Azoulay was honoured for her international commitment to promoting culture, education, and UNESCO heritage, exemplifying the collaboration between universities and global institutions in the dissemination of knowledge and the establishment of shared cultural standards. The ceremony highlighted the University’s historical and international continuity, its commitment to research, and its openness to global dialogue.
Pubblichiamo qui di seguito l’intervento introduttivo del Rettore, Prof. Carlo A. Porro, in occasione della cerimonia per il conferimento della Laurea magistrale honoris causa in Giurisprudenza a Audrey Azoulay, Direttrice generale dell’Unesco.

Signore e Signori,
Autorità civili e accademiche,
Colleghe e colleghi,
Studentesse e studenti,
rivolgo un saluto riconoscente alle istituzioni presenti, alle rappresentanze diplomatiche, alla comunità universitaria riunita, alla Fondazione Collegio San Carlo per l’ospitalità e al Dipartimento di Giurisprudenza per il lavoro che sostiene questa cerimonia.
Il saluto più cordiale va ad Audrey Azoulay, Direttrice generale dell’UNESCO, ospite d’onore di questa giornata.
L’università nasce come corpo di persone sotto forma di comunità: maestri e studenti raccolti attorno a un compito condiviso, con regole, responsabilità e una ricerca esigente di conoscenza.
La parola “universitas”, infatti, indica uno spazio culturale e umano prima ancora di un luogo, una giurisdizione del sapere prima ancora di un edificio; da quel patto scaturiscono diritti e doveri, libertà e disciplina, metodo e fiducia reciproca, perché la conoscenza prospera quando vive dentro una casa comune e si apre al confronto con il mondo.
Gli 850 anni dell’Università di Modena e Reggio Emilia descrivono bene questa continuità. Una storia fatta di aule e biblioteche, laboratori e cliniche che alimentano il medesimo orizzonte civile e culturale.
In questo arco lungo scorrono grandi giuristi, scienziati che hanno ampliato i confini della conoscenza, medici che hanno innalzato la qualità della vita, studiosi e studiose che hanno trasformato la curiosità in ricerca, lo studio in competenza e la competenza in servizio.
“Universitas” indica esattamente una architettura di persone che produce conoscenza condivisa e la restituisce alla comunità in un’ottica idealmente internazionale attraverso il diritto, la scienza e la cultura.
Entro questo quadro il nostro Ateneo accoglie oggi Audrey Azoulay, figura che guida una istituzione nata per dare alla cultura una grammatica comune tra popoli e lingue.
L’UNESCO cura i patrimoni materiali e immateriali, l’educazione e la libertà intellettuale, gli standard che orientano politiche pubbliche e pratiche quotidiane; questo lavoro trova una straordinaria complementarità nella missione dell’università, perché sapere condiviso e bene pubblico descrivono la stessa idea di civiltà.
Modena conosce bene tale orizzonte: la Cattedrale, la Ghirlandina e Piazza Grande, dichiarati patrimoni UNESCO, parlano da secoli una lingua che affida ai luoghi la memoria e alla memoria il compito di generare futuro.
La Laurea Magistrale honoris causa che oggi conferiamo si colloca dunque lungo la linea chiara di voler riconoscere in una persona e in un’istituzione una alleanza di senso con l’università.
Da un lato l’Ateneo, con il suo mestiere di ricerca e formazione, con il suo metodo che pretende accuratezza, verifica, responsabilità; dall’altro l’UNESCO, con la sua capacità di dare forma a standard e di mettere in circolo conoscenze che offrono ai popoli strumenti per crescere in dignità, superare e lenire l’effetto dei diversi conflitti, anche di quelli più devastanti.
Si tratta di un incontro che valorizza l’identità di Unimore, radicata nel territorio e, al tempo stesso, orientata verso una rete internazionale di relazioni culturali e scientifiche.
L’università cresce quando accoglie sfide alte e quando traduce i risultati della ricerca in linguaggio accessibile; cresce quando mette a confronto scuole diverse intorno a problemi reali, quando mette la misura del metodo a servizio della società, quando apre spazi di confronto.
In questo senso è esemplare il percorso umano e professionale di Audrey Azoulay che incarna l’incontro tra culture e un’incisiva azione a livello internazionale: con questo spirito dichiaro aperta la cerimonia in suo onore.