> FocusUnimore > numero 46 – aprile 2024

Editorial
The focus on occupational well-being is an important area in Italian universities where, also thanks to the various equality bodies, various actions are promoted. The Comitato Unico di Garanzia (CUG) has completed its monitoring of gender equality data in Unimore and the report highlights the persistence of factors that still lead to situations of imbalance in terms of job opportunities. However, there are also signs of improvement. The commitment to the promotion of organisational wellbeing and work-life balance is also one of the areas envisaged in Unimore’s “Positive Actions Plan”. This Plan is connected to the Gender Equality Plan and, in 2024, focuses on three macro-areas of intervention: the monitoring of agile work and teleworking projects; the promotion of training opportunities on anxiety and stress management; gender equality, the fight against gender-based violence and inclusive language.

Rita Bertozzi, Presidente del Comitato Unico di Garanzia (CUG) Unimore

Come ogni anno il 1 maggio è un’occasione per riflettere sulla capacità di rispondere ai cambiamenti socioeconomici e alle trasformazioni del mercato del lavoro in un’ottica inclusiva, cioè senza accentuare le disuguaglianze ma ampliando per tutti e tutte i benefici che derivano dallo sviluppo e dall’innovazione, in un’ottica di piena sostenibilità.

L’attenzione al benessere lavorativo rappresenta un’area importante negli atenei italiani dove, anche grazie ai vari organismi di parità, vengono promosse diverse azioni.

Come Comitato Unico di Garanzia in queste settimane abbiamo ultimato il monitoraggio dei dati sulla parità di genere nel nostro ateneo, richiesto annualmente dal Dipartimento della Funzione Pubblica, e la relazione evidenzia la permanenza di fattori che direttamente o indirettamente determinano ancora situazioni di squilibrio in termini di opportunità lavorative, ad esempio nel reclutamento, nelle progressioni di carriera, nella conciliazione tra vita privata e lavoro, nell’accesso ai corsi di studio, e la necessità di compensare gli svantaggi per consentire una più equa fruizione dei diritti.

Vi sono però anche segni di miglioramenti, con differenze tra il personale docente e ricercatore e il personale tecnico amministrativo.

L’impegno per la promozione del benessere organizzativo e della conciliazione dei tempi di vita e di lavoro è anche una delle aree previste nel “Piano di azioni positive” adottato dal nostro Ateneo, con lo scopo di favorire un maggior benessere lavorativo e prevenire e rimuovere qualunque forma di discriminazione, attuando i principi delle pari opportunità e della valorizzazione delle differenze nelle politiche di gestione del personale.

Tale Piano è fortemente intrecciato al Piano di Eguaglianza di Genere e, per il 2024, si concentra su tre macro-aree di intervento: il monitoraggio dei progetti di lavoro agile e telelavoro per coglierne l’impatto sul benessere organizzativo la messa in rete dei dispositivi a sostegno del benessere; la promozione di occasioni formative sulla gestione dell’ansia e dello stress; la parità di genere, il contrasto alla violenza di genere e il linguaggio inclusivo. Consapevoli che queste sono solo alcune delle misure che il nostro ateneo ha in essere per promuovere il benessere e contrastare le disuguaglianze, siamo convinti che l’attuazione e l’efficacia dei vari strumenti e politiche dipendano in larga parte dalla consapevolezza e dal contributo di tutte e tutti gli attori coinvolti, nella comunità accademica ma anche in raccordo con le comunità territoriali e i diversi settori del mondo economico e sociale.

Editoriale. Benessere lavorativo e ruolo del CUG