> FocusUnimore > numero 36 – maggio 2023

The Bicentenary of Paolo Ruffini’s Death
Paolo Ruffini (1765-1822) was an important mathematician and physician who played a prominent role in the history of mathematical thought, thanks in part to his achievements in the theory of algebraic equations in the late 18th and early 19th century. He held numerous institutional roles in the scientific sphere, being Rector of the University of Modena from 1814 and President of the Italian Society of Sciences from 1816 until his death. On the bicentenary of his death, the National Academy of Sciences, Letters and Arts of Modena has promoted several initiatives, with the relevant collaboration of Unimore, addressed to enhance and disseminate Ruffini’s works. Within the project, which started in December 2021 and will end in June 2023, several activities were carried out, some of which saw the collaboration of Unimore. Among the most significant initiatives were a study day held at the Academy’s premises in Modena, a documentary-bibliographic exhibition, the digitisation and online publication of the Ruffini archive, and a commemorative philatelic issue.

Francobollo dedicato a Paolo Ruffini e annullo di primo giorno.
Il gruppo di lavoro per il Bicentenario è composto da Matteo Al Kalak, Maria Franca Brigatti, Arrigo Bonisoli, Franca Cattelani, Luigi Grasselli, Milena Ricci, Andrea Sacchetti e Luca Sandoni.

Paolo Ruffini (1765-1822) occupa un ruolo di primo piano nella storia del pensiero matematico: particolarmente rilevanti sono i risultati da lui ottenuti, tra la fine del Settecento e l’inizio dell’Ottocento nella teoria delle equazioni algebriche. Numerosi sono stati inoltre i ruoli istituzionali da lui ricoperti in ambito scientifico: Rettore dell’Università di Modena dal 1814 e Presidente della Società Italiana delle Scienze (ora Accademia Nazionale dei XL) dal 1816 alla morte.
In occasione del Bicentenario della sua scomparsa, l’Accademia Nazionale di Scienze, Lettere e Arti di Modena ha promosso diverse iniziative, con la rilevante collaborazione di Unimore.


Con l’obiettivo di valorizzare e diffondere le opere di Ruffini, l’Accademia ha partecipato nel 2021 al bando per la Diffusione della Cultura Scientifica emanato dal MIUR con il progetto dal titolo: L’Archivio Ruffini dell’Accademia Nazionale di Scienze Lettere e Arti di Modena: un patrimonio da tutelare, tramandare e diffondere. All’interno del progetto, iniziato nel dicembre del 2021 e che si concluderà a giugno 2023, sono state svolte molteplici attività, ad alcune delle quali ha collaborato Unimore. Tra le più significative ricordiamo le seguenti:

Giornata di studio tenutasi presso i locali dell’Accademia in occasione del bicentenario della scomparsa di Paolo Ruffini, avvenuta a Modena il 10 maggio 1822.
Il convegno di studi organizzato presso l’Accademia lo scorso 10 maggio 2022 ha visto un’ampia partecipazione di pubblico ed è stato il primo atto volto alla realizzazione del progetto di diffusione dell’Archivio Ruffini che continuerà con la riproduzione, digitalizzazione e inserimento sulle principali piattaforme web dell’intero patrimonio. Sono intervenuti i seguenti relatori: Franca Cattelani Degani (La figura e l’opera matematica di Paolo Ruffini), Luigi Grasselli (Paolo Ruffini e la Società Italiana delle Scienze), Cesare Oliva (La critica di Paolo Ruffini al determinismo di Laplace), Milena Ricci (Genesi, formazione e valorizzazione dell’Archivio Ruffini), Ferdinando Taddei (Paolo Ruffini, un medico con la passione per la matematica).
Inoltre, il 17 maggio 2022, presso l’Aula Magna (intitolata a Ruffini) del Dipartimento di Scienze Fisiche, Informatiche e Matematiche dell’Università di Modena e Reggio Emilia, si è svolta la tavola rotonda sul tema Paolo Ruffini, 1799: «… si dimostra impossibile la soluzione algebraica delle equazioni generali di grado superiore al quarto» con la partecipazione dei Proff. Cristina Acciarri, Arrigo Bonisoli, Carla Fiori e Gloria Rinaldi di Unimore.

Mostra documentario-bibliografica: Paolo Ruffini letto attraverso i documenti del suo Archivio.
Presso l’Accademia Nazionale di Scienze, Lettere e Arti di Modena è conservato l’archivio di Ruffini da cui è possibile ricostruire le vicende della sua vita, conoscere la vasta rete di rapporti con gli studiosi dell’epoca e con i medici di Modena e i loro pazienti, consultare i manoscritti delle sue lezioni di matematica e medicina, nonché scritti su tematiche filosofiche, soprattutto in difesa della religione cattolica. Tra i numerosi documenti sono stati individuati i più significativi da esporre in sei teche. Per le prime tre sono stati selezionati momenti della vita di Ruffini e uno sguardo alla figura del suo maestro Paolo Cassiani; le altre tre erano dedicate al suo teorema fondamentale, all’uso che egli fa della sua regola di divisione, a studi su questioni filosofiche e di carattere medico. La mostra dei documenti di Ruffini è rimasta aperta al pubblico presso i locali dell’Accademia per oltre due mesi. I testi delle relazioni al convegno e la descrizione dei documenti esposti in mostra sono stati raccolti nel volume dedicato all’evento e pubblicato dall’Accademia.

Digitalizzazione e pubblicazione in rete dell’archivio Ruffini.
Il materiale dell’Archivio, costituito da documenti personali, trattati originali, centinaia di epistole e testi di lezioni, rispecchia tutte le sfaccettature dell’instancabile attività di Paolo Ruffini.
Per la classificazione del materiale d’archivio riguardante la parte matematica e il carteggio è stato fatto uso del prezioso lavoro di catalogazione svolto nel corso degli anni dai Proff. Francesco Barbieri e Franca Degani Cattelani, dei contributi della Dott.ssa Milena Ricci, già responsabile della Biblioteca dell’Accademia e del personale della Biblioteca (Micaela Giglio e Cecilia Venturi), con il coordinamento dell’amministrazione dell’Accademia (Michela Caselli). La collaborazione con il centro DHMoRe è stata essenziale nella progettazione e realizzazione del lavoro di digitalizzazione e di inserimento nella piattaforma LODOVICO del materiale storico (lodovico.medialibrary.it). I documenti del grande matematico sono stati digitalizzati e resi disponibili secondo i più aggiornati standard internazionali che ne consentono una visibilità su ampia scala. Sono ora consultabili in rete i più importanti materiali dell’archivio, in attesa che possano essere riversate le serie documentarie di diverso contenuto, a compimento dell’attività di riordino e catalogazione tuttora in corso.

Emissione filatelica commemorativa.
Il 10 Maggio 2022 l’Istituto Poligrafico e Zecca dello Stato Italiano ha emesso un francobollo commemorativo in occasione del bicentenario della scomparsa di Paolo Ruffini. Il francobollo relativo al valore della tariffa B, pari a 1,10 euro, ha avuto una tiratura di 300mila esemplari. Il bozzetto è a cura di Marco Corna. La vignetta riproduce la rielaborazione di un dipinto di Biagio Magnanini raffigurante Paolo Ruffini, opera custodita dall’Università di Modena e Reggio Emilia; in primo piano l’esemplificazione grafica di una divisione eseguita con il metodo di Ruffini, evidenziata da una serie di bande verticali e sullo sfondo alcune formule matematiche. L’annullo primo giorno di emissione si è svolto presso lo sportello filatelico dell’ufficio postale di Modena Centro e presso i locali dell’Accademia. Poste Italiane ha commercializzato diverso materiale filatelico relativo a tale emissione: cartoline affrancate, bollettini illustrativi, buste primo giorno e un folder. L’Accademia è stata l’ente promotore di questo evento avanzando nell’autunno 2021 la proposta di emissione commemorativa al MISE (Ministero Italiano per lo Sviluppo Economico) e supportando il Poligrafico e le Poste Italiane nella produzione del bozzetto e del materiale filatelico. I testi che compaiono nel bollettino illustrativo e nel folder sono a cura della Prof.ssa Franca Cattelani, membro dell’Accademia e docente di Matematica presso il nostro Ateneo fino al suo pensionamento. Le immagini che compaiono nel folder, raffiguranti i locali dell’Accademia, la firma autografa di Ruffini, il monogramma con le iniziali di Ruffini, il frontespizio del suo volume più importante e il ritratto di profilo a china, costituiscono solo un saggio dell’Archivio Ruffini e sono state rese disponibili grazie alla gentile collaborazione del personale dell’Accademia.
L’uso dell’immagine tratta dal dipinto di Ruffini è stato gentilmente concesso dal Magnifico Rettore e si ringrazia sentitamente anche il personale di Unimore per la collaborazione, nello specifico le Dott.sse Serena Benedetti, Alessandra Morini e Marcella Scapinelli.

Paolo Ruffini: cenni biografici

Ruffini nacque il 22 settembre 1765 a Valentano (Viterbo), dove il padre Basilio, d’origine reggiana, esercitava la professione medica; la madre, Maria Francesca Ippoliti, era originaria di Poggio Mirteto nel Ducato di Castro. Poco dopo la famiglia ritornò alla città di origine dove Paolo Ruffini trascorse i primi anni di vita, che proseguì poi interamente nella capitale del Ducato.
Nella locale Università seguì il quadriennio di studi medici, laureandosi nel 1788. Nel biennio filosofico propedeutico agli studi di Medicina, venivano impartiti anche insegnamenti fisico-matematici e qui Ruffini ebbe come maestri Paolo Cassiani, Luigi Fantini e Giambattista Venturi. Fu Paolo Cassiani che maggiormente contribuì alla sua formazione matematica e ne caldeggiò la nomina, ancora studente, a suo sostituto. Per Ruffini iniziò così l’attività accademica di professore di matematica che proseguì fino a pochi giorni dalla morte, con la sola interruzione dell’anno 1798-99, quando rifiutò l’imposizione ai pubblici funzionari di prestare giuramento di fedeltà alla Repubblica. Col conseguimento della laurea in Phylosophia et Medicina intraprese anche l’esercizio della professione medica, che esercitò sempre con molto zelo soprattutto nei confronti dei concittadini. Caduto Napoleone, con la restaurazione del 1814 Francesco IV ripristinò l’Università e Ruffini fu nominato Rettore dell’Ateneo e incaricato degli insegnamenti di Matematica applicata, di Medicina pratica e di Clinica medica.
Nel 1816 fu nominato Presidente della Società Italiana delle Scienze, il sodalizio scientifico fondato a Verona da Anton Maria Lorgna (1782) che riuniva sotto il vessillo della scienza i 40 più prestigiosi studiosi di un’Italia suddivisa in tanti stati; in forza del suo prestigio convinse il Duca a sostenere finanziariamente la Società Italiana delle Scienze che, in seguito alla caduta di Napoleone, rischiava la bancarotta. L’istituzione riprese così un’intensa attività scientifica e mantenne la sua sede a Modena fino all’Unità d’Italia. Morì a Modena il 10 maggio 1822 e, dal 1998, una lapide in Via Ganaceto ricorda la casa in cui egli concluse i suoi giorni.
Nella sua lunga e varia carriera accademica, Ruffini ricoprì cattedre di tutte le discipline allora previste per una completa formazione matematica e diversi codici e manoscritti di queste lezioni, rimaste tutte inedite, sono conservati nell’Archivio Ruffini, presso l’Accademia Nazionale di Scienze, Lettere e Arti di Modena.
Attualmente Paolo Ruffini è noto principalmente per la regola che porta il suo nome: un semplice algoritmo insegnato fin dai primi anni delle scuole superiori per eseguire la divisione tra un polinomio e un binomio di primo grado. In realtà, a lui deve essere riconosciuta la paternità di ben più importanti risultati.
La sua opera più importante è la Teoria generale delle Equazioni, in cui si dimostra impossibile la soluzione algebraica delle equazioni generali di grado superiore al quarto (1799). Esaminando la produzione scientifica di Paolo Ruffini, si ha l’impressione che l’interesse per la matematica abbia nettamente prevalso sulla medicina. In realtà dal 1791 agli ultimi suoi giorni egli si spese molto nelle cure dei pazienti, con visite frequenti e sollecite e con generoso impegno dal più umile dei concittadini ai membri della casa ducale. Per la sua serietà nell’esercizio della professione non pochi furono i privati e i medici del Ducato che a lui si rivolsero per ricevere pareri.
Nel 1817-18 Modena fu colpita da una dilagante epidemia di tifo e, prestando cure ai tanti ammalati, ne rimase seriamente colpito lo stesso Ruffini, tanto da versare in pericolo di vita. Una volta guarito stese una memoria (edita nel 1820) sostenendone la natura contagiosa, e, forte dell’esperienza personale, ne descrisse minuziosamente i sintomi e le cure più opportune.
Fu questa l’unica memoria di carattere veramente medico data alle stampe dal Ruffini; un’altra riguardante una Macchina atta a contenere le fratture oblique del femore in modo da impedire l’accorciamento della coscia, è rimasta inedita tra i suoi manoscritti e pubblicata solo nel 1966.
Ruffini mostrò sempre un forte attaccamento ai propri principi religiosi e più volte impugnò la penna per trattare questioni filosofiche con l’intento di difendere e sostenere il credo cattolico.

Ritratto ad olio di Paolo Ruffini,
opera di Biagio Magnanini (1780 – 1841).
Rettorato dell’Università di Modena e Reggio Emilia
Il Bicentenario della morte di Paolo Ruffini