> FocusUnimore > numero 14 – aprile 2021

Nell’anno della pandemia sono aumentate le attenzioni nei confronti dei professionisti e delle professioniste sanitari/e così infermiere ed infermieri dal marzo 2020 hanno acquisito una maggiore visibilità nel dibattito pubblico.

Non che prima vivessero nell’ombra e non ne fosse riconosciuto il ruolo, ma da quando gli ospedali hanno cominciato a riempiersi a dismisura di ricoverati da Covid-19, costretti loro malgrado per settimane e mesi a vivere nell’isolamento lontani dall’affetto dei propri cari, sottratti alla vista di famigliari ed amici, infermiere ed infermieri sono balzati alla ribalta. Su di loro si sono accesi flash e telecamere, selfie e storie che hanno aperto uno squarcio su questa delicata e fondamentale professione.

Sono loro, infatti, che sostengono la quotidianità dei reparti ospedalieri e vivono a diretto contatto con i/le pazienti e – si è compreso in questi duri mesi – a volte si sostituiscono allo psicologo, all’assistente e, spesso ai congiunti, per dare morale a chi è allettato e vede la sua vita “sospesa”.

L’emergenza pandemica ha evidenziato, in tutto il mondo, l’essenzialità della cura e ha riconosciuto a tale figura professionale, mai come in passato, un ruolo imprescindibile e specifico in tutti i contesti.

L’infermiere e l’infermiera sono i/le professionisti/e sanitari/ie più vicini/e ai bisogni delle persone di tutte le età con problemi di salute sempre più complessi, dovuti anche all’aumento dell’incidenza di malattie croniche e invalidanti.

La loro formazione richiede, oltre che una solida motivazione, un rigoroso percorso formativo, che trova espressione nell’ambito di Unimore in due corsi di laurea triennale, uno a Modena ed uno a Reggio Emilia, cui si accede attraverso l’annuale test di Professioni sanitarie e un corso di laurea magistrale in Scienze Infermieristiche e Ostetriche (SIO) verso il quale aumenta sempre più l’interesse da parte dei/lle giovani aspiranti. Nell’ultimo test di accesso ad esempio, i candidati e le candidate erano 277 per 28 posti con un aumento del 45,8% rispetto all’anno precedente. Il Corso di Laurea Magistrale offre a laureati e laureate in Infermieristica l’opportunità di sviluppare una formazione culturale e professionale avanzata per intervenire nei processi assistenziali con elevate competenze. Con questo percorso di studi aumentano anche le possibilità formative e di ricerca e il titolo consente di accedere a figure dirigenziali e di coordinamento delle professioni sanitarie. La maggior parte di studenti e studentesse di questo corso di laurea è occupata nelle strutture sanitarie e per conciliare studio, lavoro e famiglia sono necessarie forti motivazioni e spirito di sacrificio, emersi con particolare evidenza in quest’anno di pandemia in cui sono stati/e tutti/e impegnati/e a fronteggiare l’emergenza sanitaria.

I tre corsi di laurea sono ad accesso programmato sulla base di disponibilità stabilite nazionalmente dal Ministero dell’Università e della Ricerca in accordo col Ministero della Salute.

Negli ultimi anni, per andare incontro alle mutate esigenze del sistema sanitario, i posti dei due corsi di laurea triennale in Infermieristica sono aumentati di ben 50 unitàportando le disponibilità del prossimo Anno Accademico rispettivamente a: 185 a Modena e 160 a Reggio Emilia. Inoltre, la carenza di organici denunciata dalla regione ha suggerito di anticipare le sessioni di laurea primaverili ed autunnali scorse.

È una professione scelta preferenzialmente dalle donne. Più di tre su quattro laureate/i sono donne (77,3% sia nella sede di Modena sia in quella di Reggio Emilia) a fronte di un 22,3% di uomini. Si tratta di una percentuale un po’ più elevata rispetto a quella nazionale, poiché la presenza femminile – in questo caso – è del 73,2%, a fronte del 26,8% di uomini. Dati confermati anche per il Corso di Laurea Magistrale, la maggioranza dei/lle partecipanti al recente test di ammissione erano donne (79,7%), quasi quattro su cinque, in aumento rispetto all’anno precedente in cui le ragazze rappresentavano il 73%.

La preparazione è caratterizzata da un’ottima performance di percorso che consente – secondo fonti AlmaLaurea, il consorzio interuniversitario che monitora il sistema universitario italiano per il MUR – all’89,1% di studentesse e studenti di terminare regolarmente gli studi nella sede di Modena, mentre a Reggio Emilia questa percentuale è del 65,3% (66,5% la media nazionale).

Per quanto riguarda poi la durata degli studi, in Unimore si completa il percorso più celermente e le laureate ed i laureati hanno una età media più giovane rispetto agli altri Atenei. Sia a Modena sia a Reggio Emilia si impiegano in media 3,3 anni a laurearsi, mentre a livello nazionale se ne impiegano 3,8. L’età media delle laureate e dei laureati a Modena è di 23,9 anni, mentre per le colleghe ed i colleghi di Reggio Emilia è di 24,5 anni: l’età media a livello italiano è di 25,1 anni. Molte laureate e laureati in Infermieristica di Unimore della sede modenese provengono da fuori regione (22,7%) o dall’estero e per quelle/i della sede reggiana il dato sale al 25,3%. Più di quattro su cinque hanno avuto l’opportunità di svolgere tirocini riconosciuti dal corso di laurea: 81,9% nella sede di Modena e 83,1% nella sede di Reggio Emilia.

Quanto alle prospettive occupazionali, grazie allo svolgimento dei concorsi nel sistema sanitario pubblico, sono cambiate tra la fine del 2018 e 2019, passando da un tasso di occupazione a 12 mesi dalla laurea – rilevato dal Consorzio AlmaLaurea – dell’84,7% per laureate e laureati della sede di Modena e del 79,1% per quelle e quelli di Reggio Emilia (media nazionale 80,4%), a un tasso di piena occupazione. Dato confermato da una recente indagine condotta dai due Corsi di laurea su laureati e laureate 2020, sia di Modena sia di Reggio Emilia, che evidenzia un’occupazione pari al 100%.

La retribuzione mensile rispetto al carico di lavoro ed alle responsabilità per i laureati e le laureate in Infermieristica italiani è inferiore a quella dei/lle colleghi/e europei/ee: il gap accertato da AlmaLaurea è di almeno 400 euro mensili.

La laurea in Infermieristica è un titolo di studio che, unitamente al superamento di un esame di Stato e all’iscrizione all’ordine professionale, abilita all’esercizio della professione.

I due corsi di studi (CdS) in Infermieristica di Modena e di Reggio Emilia utilizzano metodologie didattiche interattive che pongono la studentessa e lo studente al centro del processo formativo, sia nelle lezioni teoriche (es. Team Based Learning), sia nei laboratori, attraverso role playing, con coinvolgimento di pazienti esperti e simulazioni di scenari reali anche presso il Centro di Formazione avanzata e Simulazione Medica (FASIM) della Facoltà di Medicina e Chirurgia.

Si inizia a svolgere attività di tirocinio già dal primo anno di corso e durante ciascuna esperienza di tirocinio svolta nel percorso di studi, ogni studente/studentessa è affiancato/a ad un infermiere esperto in un rapporto one to one. Si ha inoltre la possibilità di effettuare esperienze di studio all’estero attraverso numerosi programmi di internazionalizzazione.

La crisi pandemica ha imposto inevitabilmente modifiche nella formazione suggerendo di guardare con attenzione a problematiche emerse nella loro drammaticità dalla esperienza dei mesi passati. Per esempio, gli/le studenti/esse, prima dell’inizio delle attività di tirocinio, hanno effettuato una importante formazione specifica, svolta sia online sia in presenza, volta alla prevenzione e il controllo di COVID-19 e all’uso dei dispositivi di protezione individuali erogato dalla Regione Emilia-Romagna. Durante l’anno accademico, poi, è stata realizzata una formazione in merito alla tutela della dignità nella relazione di cura anche in riferimento alla situazione legata a Covid-19 che ha richiesto considerazioni specifiche sulla dignità della persona assistita e su come poterla salvaguardare.

Questo arricchimento di competenze ha restituito ai laureati e alle laureate Unimore consapevolezza e responsabilità per questa professione, arricchendone il bagaglio scientifico e culturale per farne dei professionisti e delle professioniste pronti/e ad assumere ruoli attivi nel sistema sanitario nazionale e territoriale.

Uno sguardo d’insieme alle Professioni Sanitarie di Unimore

Con l’esplosione della pandemia da Covid-19 i riflettori si sono accessi un po’ su tutti i professionisti della sanità e ciò che emerge ogni giorno è la necessità di valorizzare tutte le competenze coinvolte nella gestione dell’emergenza perché la sanità funzioni.

Anche i/le giovani aspiranti ad entrare in questo mondo hanno confermato il forte interesse per le Professioni Sanitarie in occasione del test selettivi di settembre scorso per l’accesso ai Corsi di Laurea Unimore dell’Anno Accademico in corso.

Le domande rivolte ai 12 corsi di laurea triennali istituiti presso la Facoltà di Medicina e Chirurgia di Unimore con complessivi 509 posti disponibili (39 dei quali riservati a studenti/studentesse stranieri residenti in Paesi extra UE) hanno sfiorato le 1300 con un indice di affollamento che ha visto oltre 2,5 candidati/e per ogni posto disponibile. Questo rende ogni annoparticolarmente selettiva la prova. Tra i corsi di laurea più richiesti, quello in Fisioterapia registra un indicedi affollamento che arriva a oltre 12 candidature per ogni posto, non va molto diversamente per il Corso di laurea in Dietistica con più di 8 aspiranti per ognuno dei posti disponibili, Ostetricia con 6 candidati/e per ogni posto disponibile, Logopedia con quasi 6 candidati e Tecniche di Laboratorio Biomedico con più di 4 candidati/e per posto e Igiene Dentale con quasi 4 candidati/e per posto.

I Corsi di laurea di Unimore relativi alle Professioni Sanitarie sono organizzati sia nella sede di Modena per quel che riguarda Dietistica, Infermieristica Modena, Ostetricia, Tecniche di Laboratorio Biomedico, Tecniche di Fisiopatologia Cardiocircolatoria e Perfusione Cardiovascolare, Tecniche di Radiologia Medica, per Immagini e Radioterapia, Igiene Dentale, che nella sede di Reggio Emilia per Fisioterapia, Infermieristica Reggio Emilia, Logopedia, Tecnica della Riabilitazione Psichiatrica e Terapia Occupazionale.

L’aumentato interesse verso queste professioni non deriva solo dall’emergenza sanitaria ma anche dai lusinghieri giudizi che il Censis attribuisce da diversi anni ai corsi in Professioni Sanitarie di Unimore assegnando la prima posizione in Italia per qualità della didattica in questo ambito disciplinare.

Gli sforzi di Unimore nel corso di questo anno difficile hanno teso a garantire il proseguimento delle attività didattiche sia online che in presenza, mantenendo la frequenza ai laboratori e ai tirocini nelle strutture ospedaliere nel rispetto delle misure di protezione e sicurezza di studenti e studentesse. Questo grazie all’impegno di docenti, di tutto il personale dedicato e delle Aziende Sanitarie delle città di Modena e di Reggio Emilia che hanno reso possibile, fin dai primi mesi del 2021, la somministrazione del vaccino anti-Covid a studenti e studentesse in modo che potessero svolgere le attività di tirocinio all’interno delle strutture sanitarie.

Sono anche queste le ragioni che concorrono all’apprezzamento generalizzato dei corsi di laurea triennali delle professioni sanitarie oltre ad un elemento, rafforzato in questi mesi di pandemia, che riguarda l’occupazione. In questa fase infatti sono molto richiesti/e dal SSN, pubblico e convenzionato, tutti i/le professionisti/e della riabilitazione ampiamente coinvolti/e nelle fasi di recupero post Covid-19 degli/lle ammalati/e.  Tra queste figure, ad esempio, i/le fisioterapisti/e laureati/e nel corso del 2020 risultano già tutti/e occupati/e. Una ulteriore conferma dei dati provenienti dall’ultima indagine Alma Laurea riferita ai/alle laureati/e 2018 che li/e vede occupati/e al 100%.

“Dedicato a chi si prende cura”. Una iniziativa della CNA (Confederazione Nazionale Artigiani) di Reggio Emilia che premia con 5 borse di studio studentesse e studenti delle professioni infermieristiche.

La CNA pensionati di Reggio Emilia ha promosso nei mesi scorsi una raccolta fondi dal titolo “Dedicato a chi si prende cura” che ha ottenuto tantissime adesioni tra soci, privati e il Raggruppamento dei giovani imprenditori di CNA. La somma raccolta ha superato gli 8.000 Euro e ha fatto sì che si passasse da due borse di studio iniziali a cinque per un valore di 1.610 Euro ciascuna.

Due studentesse e uno studente del Corso di Laurea triennale in Infermieristica (Sara Cavazzuti, Vincenzo Lacerra e Serena Celeste Pascale) e due studentesse del Corso di laurea Magistrale in Scienze Infermieristiche e Ostetriche (Eleonora Gorgati e Silvia Soncini) sono i/le destinatari/e delle borse di studio, selezionati/e tra le migliori quindici carriere valutate in ordine ai CFU conseguiti, alla media ponderata ed al numero di lodi.

Con questa iniziativa CNA ha voluto esprimere il suo riconoscimento a tutte le infermiere e gli infermieri laureandi e a quelli che operano sul campo, che dall’inizio dell’incubo Covid-19 non si sono fermati un attimo, continuando con grande abnegazione e spirito di sacrificio a svolgere un lavoro indispensabile. L’ampia adesione raggiunta dimostra il senso di gratitudine della popolazione nei confronti di tutti gli operatori e le operatrici di area sanitaria. Il periodo pandemico ha reso più visibile quanto il ruolo degli infermieri e delle infermiere sia indispensabile e fondamentale per il funzionamento della complessa “macchina” sanitaria.

Purtroppo l’emergenza sanitaria non ha ancora consentito una cerimonia di premiazione ufficiale che sarà organizzata appena possibile.

Il ruolo delle infermiere e degli infermieri e la crisi pandemica da Covid-19. Il contributo dei corsi di laurea Unimore