> FocusUnimore > numero 7 – settembre 2020


Educazione, ricerca, informazione, impresa, lavoro, relazioni: non c’è aspetto della vita umana che non sia stato trasformato dalle tecnologie. Il paradigma della “rete” è diventato un modello per tutte le forme dell’interazione ed espressione umana, là dove la separazione tra “mondo fisico” e “mondo virtuale” risulta ormai superata dalla nuova realtà “on-life”, nella quale tanta parte degli esseri umani, macchine e oggetti risultano perennemente connessi.

In questo scenario, l’unità psichica e fisica del soggetto razionale, personificata e personificabile, sta cedendo il passo a un nuovo sé “fluido”, diviso in componenti inessenziali, pezzi (bit), dati, tracce, cookies, meta-data, big-data. Un “fiume”, una “corrente” o un “flusso” sono, infatti, le metafore più appropriate a descrivere la nuova identità digitale, concepita come un sistema informazionale complesso, composto di attività, ricordi e storie, la cui coscienza viene al contempo, costantemente, plasmata ed espressa.

A tal proposito, Luciano Floridi, tra i più noti filosofi dell’Oxford Internet Institute, ha definito la nostra epoca quella di una «quarta rivoluzione», il cui impatto irreversibile sull’antropologia umana sarebbe comparabile alle scoperte compiute da Niccolò Copernico, Charles Darwin e Sigmund Freud.

Per riflettere su questi aspetti cruciali, in un periodo di pandemia che pare aver accelerato i processi di digitalizzazione in ciascun aspetto della quotidianità, l’Officina Informatica “Diritto Etica e Tecnologie” del CRID – Centro di Ricerca Interdipartimentale su Discriminazioni e vulnerabilità (www.crid.unimore.it) di Unimore, diretto dal Prof. Gianfrancesco Zanetti, presenterà nell’ambito di “Modena Smart Life” (https://www.modenasmartlife.it/) le sue ultime ricerche in tema di identità in rete (sabato 26 settembre 2020, ore 17.30), con il coordinamento del Prof. Thomas Casadei (Unimore, CRID) e relazioni della Dr.ssa Serena Vantin (Unimore, CRID) e del Prof. Stefano Pietropaoli (Univ. di Salerno), in collaborazione con il Gruppo di Lavoro “Salute e nuove tecnologie” attivo presso lo stesso Centro (http://www.crid.unimore.it/site/home/attivita/laboratori-e-gruppi-di-lavoro/articolo1065051582.html).

«Delle trasformazioni relative all’identità digitale, il Gruppo di Lavoro “Salute e nuove tecnologie” indaga in particolare» ­– spiega la Dr.ssa Vantin, componente del team di ricerca, oltre che coordinatrice delle attività del CRID – «i profili legati alla tutela della salute: dalla digitalizzazione delle informazioni sanitarie, alla “mobile-health”, sino allo sviluppo della robotica medica, con una prospettiva interdisciplinare che coniuga agli aspetti tecnico-scientifici i profili etici e giuridici, ma anche bioetici e di etica applicata, come quelli che riguardano l’acquisizione e l’utilizzo dei Big Data, la responsabilità per eventuali errori prodotti da algoritmi e software sanitari, il controllo della correttezza delle informazioni mediche online, o il diritto di accesso ai propri dati sanitari».

 Proprio alle opportunità (e ai rischi) della rete per la sanità, dal Fascicolo Sanitario Elettronico alle app di tracciamento, sarà, inoltre, dedicato l’approfondimento promosso dall’Osservatorio Privacy della Fondazione “Marco Biagi” (https://www.fmb.unimore.it/ricerca/osservatorio-sulla-privacy/) previsto per venerdì 25 settembre 2020, dalle ore 19.00. Moderato dal Prof. Simone Scagliarini (coordinatore dell’Osservatorio), l’incontro prevede il dialogo tra il Prof. Gianluigi Fioriglio (coordinatore dell’Officina informatica del CRID), la Dr.ssa Noemi Miniscalco (assegnista di ricerca di Unimore e componente dell’Osservatorio) e l’Ing. Gandolfo Miserendino (Responsabile Servizio ICT, Tecnologie e Strutture sanitarie della Regione Emilia-Romagna).

«Facendo perno sopra gli importanti mutamenti che il quadro normativo in materia di protezione dei dati personali ha subito a partire dal 2018», afferma il Prof. Simone Scagliarini, Responsabile dell’Osservatorio e componente del Consiglio del CRID, «l’Osservatorio si propone come un punto di contatto tra Unimore e le imprese, agendo sui tre assi strategici della consulenza, della ricerca scientifica e della didattica, con il fine di monitorare l’impatto del GDPR (Regolamento europeo sul trattamento dei dati) e delle disposizioni nazionali di adeguamento, approfondire le novità più significative in un’ottica interdisciplinare e comparata, formare nuove figure professionali competenti, fornire servizi di consulenza a imprese e pubbliche amministrazioni. In tal senso, le attività dell’Osservatorio interagiscono strettamente con quelle dell’Officina Informatica del CRID a partire da temi cruciali come la tutela della privacy. L’interazione è, del resto, ormai consolidata da anni di lavoro congiunto tra i componenti dei due gruppi di ricerca».

«Più nel dettaglio, nell’incontro che si svolgerà nell’ambito di Modena Smart Life», spiega ancora il Prof. Scagliarini, «saranno illustrate le nuove opportunità che l’applicazione in ambito sanitario di tecnologie informatiche ha creato, semplificando le procedure e migliorando la qualità di vita dei pazienti, nonché le prospettive future di sviluppo in questa direzione. Parallelamente, però, verranno discussi anche i rischi che questo percorso potrebbe portare con sé: in questo senso, si rifletterà sulle app di tracciamento, emerse alla ribalta in occasione dell’emergenza pandemica, e sul bilanciamento tra diritto alla salute ed altri interessi, costituzionalmente protetti, che il legislatore è chiamato a realizzare».

Le ricerche sviluppate dal CRID si avvalgono di una stretta collaborazione istituzionale e scientifica grazie al “Gruppo di lavoro per il supporto nell’analisi e nella valutazione delle questioni tecnico-scientifiche riguardanti le attività istituzionali” del Ministero della Salute  – Sezione “Digitalizzazione in ambito sanitario” (di cui è componente, in rappresentanza del CRID, il Prof. Gianluigi Fioriglio), l’Unità di Bioetica dell’Azienda USL-IRCCS di Reggio Emilia, ma anche, su scala internazionale, il Centro de Derecho Comparato dell’Univ. di Siviglia (Spagna), il Centro de Direito Biomedico dell’Univ. di Coimbra (Portogallo) e il Gruppo di ricerca “Derechos Humanos, Bioética y multiculturalismo” dell’UNED di Madrid (Spagna).

 Più ampiamente, su questioni e studi che ineriscono a intelligenza artificiale, data privacy, autonomous driving, impatto della rete sui rapporti sociali e sulle identità individuali, è stato recentemente stipulato un Protocollo d’intesa con l’Associazione Temporanea di Imprese tra AD Consulting S.p.A., Danisi Engineering S.r.l. e Autodromo Modena S.p.A., volto in particolare a promuovere la sperimentazione di tecnologie e soluzioni di connettività per lo sviluppo del modello di Smart City e per la guida automatica di veicoli stradali all’interno del progetto MASA (Modena Automotive Smart Area), di cui è referente per il CRID il Dr. Michele Ferrazzano.

Sopra tutte queste questioni, l’Officina informatica del CRID promuove anche la sensibilizzazione e “alfabetizzazione” delle nuove generazioni, in collaborazione con le scuole del territorio e le istituzioni modenesi. Fondamenti di AI (Artificial Intelligence), robotica, IoT (Internet of Things), nuove forme di connettività, 5G, nuove generazioni di microchip, sono infatti nozioni fondamentali: sondaggi qualificati rivelano che due adolescenti su tre hanno oggi competenze digitali ancora basse o di base (fonte: Istat, https://www.istat.it/it/ archivio/240949). Anche per queste ragioni, l’edizione 2020 del progetto “Educare alle differenze per promuovere la cittadinanza di genere”, che il CRID conduce dal 2016 con il coordinamento del Comune di Modena e la partnership di numerose realtà associative del territorio (http://www.crid.unimore.it/site/home/archivio-progetti/articolo1065035325.html), adotterà una specifica prospettiva digitale.

Come sottolinea la nuova missione europea in materia di ricerca e innovazione (proposte MFF 2021-2027, Next Generation EU, European Green Deal), investire sulle competenze tecnologiche dei giovani cittadini potrà rappresentare un volano per l’innovazione, per la competitività delle aziende, nonché per il benessere e il grado di inclusione della società.

A questo riguardo, l’Officina informatica del CRID ha da poco concluso una rassegna di incontri seminariali di disseminazione e divulgazione, promossa presso l’Università di Firenze grazie all’iniziativa del Prof. Stefano Pietropaoli, intitolata “Keywords – Le parole nuove del diritto”. In particolare, gli approfondimenti sono stati dedicati al digital gender divide (Serena Vantin), alla tutela dei dati personali dopo l’introduzione del GDPR (Noemi Miniscalco), alla guida autonoma (Simone Scagliarini), alla e-democracy (Gianluigi Fioriglio), all’hate speech (Francesco Di Tano), nonché a questioni specifiche connesse all’informatica forense (Michele Ferrazzano) e alla cybersecurity (Raffaella Brighi).

Tra i vari esperti ed esperte che hanno preso parte all’iniziativa, l’Avv. Vittorio Colomba, DPO Data Protection Officer di Unimore, ha illustrato funzioni e responsabilità della figura di consulente esperto a tutela dei dati personali introdotta dall’art. 37 del GDPR, la quale peraltro riflette la crescente importanza e complessità del settore.

Le ricerche dell’Officina informatica saranno anche presentate nell’ambito di un Convegno internazionale su “Diritto e intelligenza artificiale”, che si terrà il prossimo mese di dicembre presso l’Università di Siviglia, con il coordinamento del Prof. Fernando Llano Alonso, al qualeprenderà parte, insieme al Prof. Gianluigi Fioriglio e alla Dr.ssa Serena Vantin, anche il Dr. Francesco De Vanna, assegnista di ricerca presso il CRID. Gli esiti di tali percorsi di riflessione confluiranno nella nuova collana editoriale “Comp.lex – Law Computation Complexity”, diretta dai Prof. Thomas Casadei e Stefano Pietropaoli presso l’editore Wolters Kluwer – Cedam, la quale intende ospitare studi di rilievo internazionale dedicati al rapporto tra diritto, computazione e complessità, promuovendo il dibattito su temi fondamentali che il diritto e le istituzioni sono chiamati ad affrontare.

Collana editoriale “Comp.lex – Law Computation Complexity: Officina informatica DET Diritto Etica e Tecnologie” (Wolters Kluwer – Cedam)

Gli studi e le ricerche dell’Officina Informatica “Diritto Etica e Tecnologie” del CRID hanno dato origine alla collana editoriale intitolata “Comp.lex – Law Computation Complexity”, presso l’editore internazionale Wolters Kluwer – Cedam (http://www.crid.unimore.it/site/home/collane-editoriali/comitati-direttivi.html).

La collana, diretta dai Prof. Thomas Casadei (Unimore, CRID) e Stefano Pietropaoli (Univ. di Salerno), promuoverà in particolare indagini applicative dell’approccio delle scienze sociali computazionali al diritto, in una prospettiva multidisciplinare che includa l’estrazione e l’analisi automatica dell’estrazione di informazioni, l’analisi delle reti, la simulazione computazionale.

Il Comitato direttivo è composto da Raffaella Brighi (Univ. di Bologna), Giuseppe Contissa (Univ. di Bologna), Federico Costantini (Univ. di Udine), Michele Ferrazzano (Unimore, CRID), Gianluigi Fioriglio (Unimore, CRID, coordinamento), Nicola Lettieri (INAPP – Istituto Nazionale per l’Analisi delle Politiche Pubbliche), Marco Mancarella (Univ. di Lecce), Elisa Orrù (Albert-Ludwigs-Universität Freiburg), Marina Pietrangelo (Istituto di Informatica Giuridica e Sistemi Giudiziari – IGSG), Susanna Pozzolo (Univ. di Brescia), Silvia Salardi (Univ. Milano Bicocca), Serena Vantin (Unimore, CRID, coordinamento).

Il primo volume della collana, in corso di pubblicazione, ha per titolo Diritto e nuove tecnologie. Questioni e prospettive.

Identità digitale e innovazione tecnologica. Le prospettive di ricerca dell’Osservatorio Privacy della Fondazione Marco Biagi e dell’Officina informatica del CRID su diritto, etica e tutela della salute