> FocusUnimore > numero 25 – aprile 2022

Unimore at the International Cherry Symposium
Unimore will take part in the International Cherry Symposium of Macfrut 2022, Fruit & Veg Professional Show that will be held at the Expo Centre of Rimini from 4 to 6 May 2022. Emilia Romagna is one of the most productive regions in Italy and boasts  44 products with DOP and IGP marks of origin. Its excellences also include the cherry, the protagonist of the 39th edition of Macfrut 2022. At the International Cherry Symposium, the top world experts of cherry production will address economic sustainability, biotechnologies linked to varietal innovation, farming methods and the management of cherry orchards, coverings, defence and post-harvest. Italy is the 6th worldwide producer with a volume of 100 thousand tons of cherries and an export around 10%.
The cherry production sees the strong involvement of Italian universities that thanks to the research carried out and to the continuous studies is contributing to the historical and generational transition that the agricultural world is experiencing. In this context, Unimore is involved – through the research conducted by the Department of Life Sciences – in the development of technologies increasingly targeted to guide the world of cherry production to stage 4.0, namely an efficient and dynamic process intended to lead to greater environmental sustainability and to offer ecological, social and economic services designed to enhance the multifunctional role of historical and contemporary fruit biodiversity. There are many research and consultancy contracts that the Department of Life Sciences has in place with many production enterprises. Over time, Unimore studies have led to revaluate cherry varieties that were nearly extinct. Today, thanks to the role played by Unimore, Duroni and Vignola cherries boast a production ranging from 60 to 70 thousand quintals and are the flagship of regional fruit production.

La filiera ortofrutticola sarà protagonista di Macfrut 2022, Fruit & Veg Professional Show che si terrà all’Expo Centre di Rimini nelle giornate da mercoledì 4 a venerdì 6 maggio 2022 (www.cherrysyposium.com).

L’evento sarà l’occasione per i professionisti del settore di poter partecipare ad iniziative dedicate all’innovazione e alla ricerca in un ambito che si sta sempre più evolvendo verso una “agricoltura 4.0” con nuovi metodi di produzione e commercio, nonché con significative novità in termini di impianti, di macchinari per la coltivazione, di nuovi materiali sia per la protezione in campo delle colture sia per gli imballaggi.

Non è un caso che Macfrut si svolgerà in Emilia-Romagna, regione tra le più produttive d’Italia che vanta tra le sue eccellenze 44 prodotti tra Dop ed Igp.  

Tra queste eccellenze vi è la ciliegia che dà, appunto, il nome alla 39° edizione di Macfrut 2022.

All’International Cherry Symposium i massimi esperti del mondo cerasicolo provenienti da Stati Uniti, Cile, Europa e Italia affronteranno la sostenibilità economica, le biotecnologie legate all’innovazione varietale, le forme di allevamento e la gestione del ceraseto, le coperture, la difesa e il post raccolta

I principali produttori mondiali di ciliegie quali Turchia, Stati Uniti, Cile, Uzbekistan, Spagna e Italia si incontreranno per valutare le prospettive di mercato, i sistemi di copertura, le tecnologie di lavorazione, le varietà e l’imballaggio.

PaeseSuperfici (ha)Pruduzioni (t)
Turchia82.729724.944
USA34.400294.900
Cile39.645255.471
Uzbekistan12.718185.068
Iran24.033164.080
Italia29.010104.380
Grecia20.55093.740
Spagna27.76082.130
Ucraina10.00063.550
Bulgaria10.63052.330
Russia10.42751.000
Polonia9.90049.800
Siria9.32742.206
Romania3.20037.640
Germania6.02036.800
Fonte: Faostat, 2022

L’Italia,che si pone a livello mondiale come 6° produttore con un volume di 100mila tonnellate di ciliegie e con un export intorno al 10% vede in particolare alcune Regioni maggiormente impegnate nella produzione di questi frutti: la Puglia, la Campania, l’Emilia Romagna ed il Veneto.

La cerasicoltura vede il forte coinvolgimento delle università italiane che grazie alla ricerca prodotta e ai continui studi sta contribuendo alla realizzazione del passaggio storico e generazionale del mondo agricolo.

RegioneSuperfici (ha)Pruduzioni (t)
Puglia18.44933.140
Campania2.71226.513
Emilia Romagna1.98611.036
Veneto1.9718.086
Totale Italia28.63093.034
Fonte: ISTAT, 2021

In questo contesto, Unimore è coinvolta attraverso le ricerche del Dipartimento di Scienze della Vita nello sviluppo di tecnologie sempre più orientate a traghettare il mondo cerasicolo nella fase 4.0: efficiente e dinamica in grado di portare ad una maggiore sostenibilità ambientale, di offrire servizi ecologici, sociali ed economici che siano in grado di valorizzare il ruolo multifunzionale della biodiversità frutticola storica e contemporanea.

Sono molteplici i contratti di ricerca e consulenza che il Dipartimento di Scienze della Vita ha in essere con molte realtà produttive emiliano-romagnole, ma anche campane e pugliesi.

La produzione di ciliegie è un’impresa relativamente costosa e rischiosa in quanto sono frutti vulnerabili alla grandine, al gelo, alla pioggia, nonché a insetti e patogeni come la drosophila suzukii, la mosca della ciliegia, la cimice asiatica, l’afide nero, le moniliosi e il cancro batterico e i costi per mitigare questi fattori aumentano i costi totali.

Le collaborazioni che Unimore ha con le aziende del settore, per questo motivo, vertono sui nuovi sistemi di copertura e protezione dei frutteti, sulla valutazione della loro effettiva efficacia nel controllo delle avversità di tipo abiotico e biotico, nonché le influenze che tali coperture possono avere sulla qualità delle ciliegie, sull’efficienza fisiologica e produttiva del ceraseto.

Nello specifico la ricerca consiste in una serie di rilievi fenologici, agronomici, pomologici di campo e in una serie di analisi di laboratorio. La valutazione, in particolare, degli impianti a media densità e copertura a monoblocco e impianti ad alta densità e copertura monofila si concentra sulle informazioni di tipo micro-meteorologico, fisiologico e di produttività, nonché sulle informazioni riguardanti caratteristiche geometriche macroscopiche ed ottiche delle reti di copertura.

Altri studi di ricerca di valenza interregionale si concentrano sulla progettazione e realizzazione di portainnesti del ciliegio dolce.

Gli studi di Unimore, in particolare, hanno portato nel tempo alla rivalutazione di specie di ciliegie che si erano quasi estinte.

La vecchia “Moretta di Vignola”, un tempo assai diffusa nell’areale cerasicolo modenese, negli anni ’80 del Novecento stava scomparendo con l’avvento di nuove varietà più produttive e redditizie. Grazie ad un’azione di salvaguardia di Slow Food, la Moretta di Vignola ha iniziato ad essere coltivata nuovamente, diventando uno dei simboli della biodiversità e della tipicità emiliana.

Nel 2016 due atenei della Regione, l’Università di Bologna e Unimore, assieme a Slow Food ed il Consorzio della ciliegia di Vignola, hanno prodotto un catalogo con tutte le caratteristiche morfologiche, molecolari e biochimiche della Moretta di Vignola.

Proprio grazie alle caratteristiche evidenziate dai ricercatori, oggi si sa che questo frutto, che stava per essere perso per sempre, ha proprietà salutistiche non indifferenti.

Infatti grazie alla presenza di antocianine, antiossidanti dei fenomeni ossidativi a base radicalica, responsabili di molte patologie cardiovascolari, la Moretta o Tenerina di Vignola aiuta a prevenire processi di tipo ossidativo-infiammatorio, mantenendo un buono stato di salute del consumatore.

Oggi, grazie anche al ruolo giocato da Unimore, i Duroni e le Ciliegie di Vignola vantano una produzione variabile dai 60 ai 70mila quintali, secondo l’annata, e sono il fiore all’occhiello della produzione frutticola modenese e regionale.

Anche le amarene, altra produzione tipica del territorio modenese e primo prodotto trasformato ad aver ottenuto a livello europeo un riconoscimento IGP, le confetture Amarene brusche di Modena, sono oggetto degli studi dei ricercatori di Unimore grazie ad un progetto specifico finanziato dalla Fondazione di Modena.

Presso l’azienda Piombini di Casinalbo si stanno sperimentando sistemi di impianto pedonali e interamente meccanizzabili, nuove tecnologie di conservazione del prodotto fresco, come la crioconservazione, e non ultimo, si stanno valutando le proprietà nutraceutiche e salutistiche di questo piccolo frutto rosso, parente povero delle ciliegie, ma ricchissimo di benefici per i consumatori.

International Cherry Symposium 2022 
Dr. Stefano Lugli
Coordinatore comitato organizzatore
Prof. Lara Maistrello
Membro comitato scientifico
Relazione: Climate change and invasive pests
Scuola di alta formazione: Sostainable Orchard Management in a changing environment
Prof. Emilio Stefani
Membro comitato scientifico
Prof. Cristina Bignami
Membro comitato scientifico

Unimore all’International Cherry Symposium